Una nuova richiesta d’indagini urgenti è stata presentata dall’avvocato Alberto Raffadale alla pm Ludovica D’Alessio che sta coordinando le indagini sulla morte di Aurora Maniscalco, l’hostess palermitana 24enne morta a Vienna (in Austria) dopo essere precipitata dal balcone del suo appartamento in circostanze ancora da chiarire. I familiari – il padre Francesco Paolo Maniscalco, la […]
Hostess palermitana morta a Vienna, i familiari: «Serve andare avanti con indagini e sequestri»
Una nuova richiesta d’indagini urgenti è stata presentata dall’avvocato Alberto Raffadale alla pm Ludovica D’Alessio che sta coordinando le indagini sulla morte di Aurora Maniscalco, l’hostess palermitana 24enne morta a Vienna (in Austria) dopo essere precipitata dal balcone del suo appartamento in circostanze ancora da chiarire. I familiari – il padre Francesco Paolo Maniscalco, la madre Giada Cucina e la zia Ninfa Maniscalco – attraverso il legale hanno chiesto alla procura di eseguire una serie di verifiche e sequestri urgenti come l’acquisizione della cartella clinica dove era annotata la richiesta dei medici austriaci di eseguire l’autopsia. Ancora il sequestro, all’ospedale generale di Vienna (Akh Wien), degli indumenti e di tutti gli effetti personali, inclusa la catenina, che la ragazza indossava al momento della caduta. I reperti – secondo i familiari – sono indispensabili per gli accertamenti tecnico-scientifici per cercare tracce biologiche di terzi, fibre o altri elementi indicativi di una colluttazione.
L’avvocato Raffadale chiede anche che vengano acquisite tutte le registrazioni video dai sistemi di sorveglianza installati nell’immobile a Vienna – Universumstrasse 23-29 – e nelle immediate vicinanze e chiede di esaminare sia il cellullare di Aurora Maniscalco e anche quello del fidanzato Elio Bargione. Il 27enne palermitano è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di istigazione al suicidio. È stato chiesto alla polizia austriaca di eseguire un nuovo sopralluogo nell’appartamento per cercare tracce o elementi biologici che possano essere utili a ricostruire una dinamica dei fatti diversi da quella suicidaria.
Per le indagini, il legale chiede un accurato esame dattiloscopico sulla balaustra dell’appartamento (dove sono stati trovati dei segni di una mano) e l’acquisizione della documentazione fotografica realizzata dalle forze dell’ordine austriache intervenute sul luogo. Infine, è stato richiesto di sentire una donna ripresa in un filmato depositato che ha riferito di continui e accesi litigi tra la vittima e il convivente, dell’autore del servizio televisivo e del testimone al quale Elio Bargione avrebbe fornito due versioni contrastanti dell’accaduto. Secondo il legale, alla luce di quanto emerso finora dall’autopsia eseguita all’istituto di medicina legale, è necessario risentire i due testimoni che hanno raccontato che la giovane è caduta sbattendo per prima la testa. Dall’esame autoptico però, invece, risulta che la ragazza sarebbe caduta in posizione verticale, quindi in piedi.