Incontri particolari/ Messina, il Sindaco: “Mi preoccupa più il default culturale di quello finanziario”

Abbiamo incontrato il Sindaco di Messina, Renato Accorinti, domenica scorsa in occasione della notte bianca nella sua città dedicata ai temi del pacifismo, contro la militarizzazione dell’Isola: dal Muos di Niscemi alle basi americane, e al tema degli immigrati. Ospiti speciali della serata, un gruppo di libici arrivati a Lampedusa su un barcone, che hanno raccontato la loro storia, emozionando la platea.  Con lui abbiamo parlato di tante cose. Per Accorinti meglio noto come il “Sindaco scalzo” tutto è riconducibile al piano della spiritualità, alla evoluzione della coscienza umana. Anche la politica e il cambiamento. Quello che è certo è che non sembra di parlare con un politico, e questo, al giorno d’oggi, non può che essere un complimento.

 

La prima domanda è d’obbligo.

Sindaco le casse del Comune di Messina sono i rosso. Rischio default?
“Si, i problemi di questa città sono enormi, ma più del default finanziario mi preoccupa il default spirituale e culturale. Certo i soldi servono per fare tante cose e bisogna spremere la testa per trovare soluzioni alternative e comunque bisogna trovare il modo di venir fuori da questa situazione cosa che è possibile fare solo con la collaborazione dei cittadini con la consapevolezza che non è possibile far tutto e che ciò che non si può fare oggi si farà domani”.

Nei prossimi giorni incontrerà Crocetta, e parlerete anche di Muos. Cosa si aspetta da questo incontro? (nella foto a destra il Sindaco, a sinistra  il Professor Massimo Zucchetti che ha parlato di Muos e di cui vi proporremo un video).

“Io da Crocetta non mi aspetto nulla, io instauro un rapporto e faccio cadere qualsiasi barriera istituzionale, Io voglio il contatto diretto con la persona per toccare le corde più sensibili della sua anima”. 

In provincia di Messina c’è il problema dell’inquinamento delle raffinerie, e dell’elettrodotto della Valle del Mela…

“Si conosco il problema, io cercherò di fare qualcosa ma ci vuole tempo, io non ho mai perso una battaglia”.

Lei è convinto che l’utopia può cambiare il mondo..
“No lo ha già cambiato, l’utopia del passato è la realtà di oggi e quella di oggi sarà la realtà del futuro e quindi tu devi credere ogni giorno come se il cambiamento fosse oggi, e il cambiamento lo fai tu, con la coscienza che ci vorrà tempo e non importa se non vedrai i risultati. Immagina i padri della Costituzione, cattolici e comunisti, seduti ad un tavolo hanno mediato le loro posizioni ed hanno raggiunto un accordo comune che ha prodotto e produce ancora oggi i suoi risultati anche se loro non ci sono più”.

Si racconta a lungo, il sindaco Accorinti.  Racconta dei suoi rapporti con la sua gente da cui è sicuramente molto amato a giudicare dalle mani che gli abbiamo visto stringere e dai sorrisi. Ci racconta dell’apprensione dei suoi vigili urbani che lo vedevano andar via in bicicletta e ci racconta di come lui continui a vivere del suo stipendio di  professore di ginnastica, quello  di Sindaco lo conserva accuratamente in un conto corrente e a fine mandato userà quelle risorse per realizzare qualcosa di utile per la città.

Insomma un Sindaco davvero poco ordinario.

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