Sono passati dieci giorni da quando l’incendio è divampato a bordo del traghetto Superba di Gnv. La nave, ferma al porto di Palermo dal 14 gennaio da dove avrebbe dovuto salpare per Napoli, continua a bruciare ed è per questo che da stamattina sono arrivati mezzi speciali e uomini dei vigili del fuoco da Genova […]
Brucia da dieci giorni il traghetto fermo al porto di Palermo
Sono passati dieci giorni da quando l’incendio è divampato a bordo del traghetto Superba di Gnv. La nave, ferma al porto di Palermo dal 14 gennaio da dove avrebbe dovuto salpare per Napoli, continua a bruciare ed è per questo che da stamattina sono arrivati mezzi speciali e uomini dei vigili del fuoco da Genova (in Liguria). L’obiettivo è quello di riuscire spegnere il rogo che si è sviluppato all’interno del garage dell’imbarcazione della Grandi navi veloci. Il locale che, però, ancora non si è riusciti nemmeno a raggiungere: è stato sigillato nella speranza che la carenza di ossigeno soffochi l’incendio.
Intanto, anche ieri sono proseguite le operazioni di monitoraggio delle temperature del ponte 4 e, nello stesso tempo, si sono svolti i sopralluoghi e le operazioni preliminari per garantire l’accesso al ponte 4 per procedere alle operazioni di spegnimento. «Le temperature hanno raggiunto livelli molto alti – dice il comandante dei vigili del fuoco Sergio Inzerillo – e l’interno della nave è ancora incandescente. Il nostro intento è fare in modo che i focolai sul ponte 4 si arrestino nei prossimi giorni. Purtroppo – aggiunge – le miscele infiammabili sono state alimentate dalle folate di vento penetrate dagli oblò che erano stati danneggiati dalla potenza dell’acqua sparata dagli idranti».
«Siamo in attesa, abbiamo il cuore lì dentro – dice a MeridioNews un autotrasportatore sul posto per chiedere notizie del proprio camion – Non sappiamo se il fuoco l’abbia raggiunto, anche se comunque con le alte temperature la plastica avrà ceduto. Siamo assicurati, già anni fa abbiamo vissuto un’esperienza del genere con la Tirrenia. Non possiamo fare altro che aspettare». E stando ai tempi che previsti dal comandante dei vigili del fuoco, l’attesa non dovrebbe essere lunga. «Abbiamo lavorato giorno e notte con interventi anche molto evoluti dal punto di vista tecnico per le operazioni di raffreddamento. Adesso, finalmente – conclude Inzerillo – siamo quasi alla fine».