Dall’emergenza incendi a quella del personale. «Dobbiamo decidere chi salvare e chi può aspettare»

«Dobbiamo decidere chi salvare e chi può aspettare», racconta a MeridioNews Carmelo Barbagallo, coordinatore regionale Usb dei vigili del fuoco Sicilia. Una testimonianza diretta dei momenti drammatici che l’isola e i suoi abitanti stanno vivendo da un paio di giorni a questa parte. Lo scenario sembra quello di una catastrofe: pompieri stremati, riversi per terra, dopo «30 ore di lavoro senza interruzioni» che, in alcuni casi, hanno portato anche ad avere dei malori. «Mai si era verificata una situazione simile» prosegue il sindacalista mentre si trova sul campo, con ancora impresse le immagini di quanto accaduto ieri in Sicilia dove, quei pochi al servizio, si sono divisi tra le varie province per far fronte alle numerose emergenze.

Mentre le fiamme continuano a interessare gli edifici e il verde delle campagne, diventa sempre più urgente trovare una soluzione alla carenza dell’organico. Una necessità che evidenzia Barbagallo annunciando, a tal proposito, una protesta per l’11 agosto nella sede catanese della prefettura. Un urgente appello di aiuto alle istituzioni affinché intervengano, non solo per implementare il numero del personale, ma anche per fornire ulteriori mezzi e provvedere alla riparazione di quelli esistenti. Mentre l’isola piange le prime vittime dei roghi di questi giorni, guardando al futuro imminente la preoccupazione è quella di essere sempre più esposti al rischio di «violenti nubifragi scatenati dall’incontro tra correnti di aria calda e di aria fredda».


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