Riportare il ruolo del singolo agricoltore al centro del discorso, considerandolo il primo avamposto sul territorio. Queste le linee guida discusse oggi da Stefano Patuanelli. In mezzo il botta e risposta con Diventerà Bellissima
Incendi, il ministro dell’Agricoltura incontra i sindaci Stoccata a Musumeci. «Ristori per aziende colpite»
Ristori per le aziende agricole colpite, ma soprattutto un nuovo modo di concepire la figura dell’agricoltore, che dovrà essere spinto a incarnare il ruolo di primo difensore dei territori. Queste in breve le soluzioni messe sul tavolo dal ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli, che questa mattina ha incontrato i sindaci e alcuni imprenditori del settore a Palermo, dove si è affrontato il tema drammatico degli innumerevoli incendi che da alcune settimane stanno mettendo in ginocchio tutto il comparto agricolo e zootecnico siciliano.
«Il tema degli incendi – dice il ministro – è un’emergenza che deve trovare risposte immediate e vanno trovate anzitutto tramite i ristori che oggi dobbiamo dare a chi ha perso tutto, con le difficoltà che ci sono perché com’è noto la legge impone dinamiche precise. Abbiamo in mente delle idee che stiamo attuando da un lato per garantire la norma e dall’altro però dare ossigeno a chi ha perso il proprio raccolto, il proprio bestiame, la propria attività».
Risarcimenti, dunque, ma non solo, a detta del ministro è necessario un vero e proprio cambio di prospettiva da parte da un lato dello Stato, dall’altro dello stesso agricoltore. «Credo però che il tema vero sia prevenire ciò che stiamo vedendo oggi – aggiunge Patuanelli – Dobbiamo tornare a incentivare il ruolo dell’agricoltore come custode del territorio. Oggi le dinamiche di incentivo sono sempre rivolte alla parte produttiva, quindi le parti non produttive sono un costo. Dobbiamo invertire questa tendenza e nel piano strategico nazionale dovremo tenere conto di questo elemento attraverso gli strumenti che abbiamo individuato. Va garantito che l’agricoltore che si prende cura anche delle parti improduttive, con una sana gestione che serve per prevenire fenomeni come quelli che veniamo oggi, debba essere tutelato, incentivato e sostenuto».
Patuanelli risponde anche alle parole di Diventerà Bellissima, il movimento del presidente della Regione Nello Musumeci, che in una nota lo aveva accusato di essere responsabile dell’abbandono del comparto agricolo siciliano. «Se in qualche mese da ministro sono il responsabile dell’abbandono dell’agricoltura siciliana mi scuso – la replica – ma non penso che sia così, peraltro abbiamo incrementato di oltre cento milioni il Fesr, le dotazioni economiche per i piani di sviluppo regionali proprio per sostenere l’agricoltura siciliana. Mi dispiace sentire le parole del presidente, avrebbe anzi potuto essere un po’ più accogliente, perché insieme le cose le risolviamo, con le contrapposizioni come questa non vedo dove si possa arrivare».
E a chi chiede se la diffusione degli incendi possa aver sofferto anche di una mancanza di programmazione: «Penso che sia abbastanza vero, c’è bisogno di maggior coordinazione tra i soggetti coinvolti nella gestione degli incendi. L’incendio deve essere affrontato nel bosco, attraverso il corpo forestale regionale, attraverso i carabinieri del corpo forestale nazionale, altrimenti diventa molto più difficile da gestire soltanto attraverso i vigili del fuoco. Non manca personale, mancano forse dei mezzi e manca un maggior coordinamento. Forse i piani regionali non sono aggiornati e attuali». L’ultima battuta il ministro la dedica ai Comuni, molti dei quali coinvolti negli incendi, ma non solo. «Il ministero dell’Economia e Finanza sta da tempo pensando a elementi strutturali di sostegno ai Comuni – conclude Patuanelli – Credo che sia necessario, anche alla luce dell’incidenza della crisi pandemica. È giunto il momento di affrontare con serietà tutte quelle misure in grado di dare maggiore respiro agli enti locali».