In Sicilia non è semplice essere filo-americani

Hanno suscitato un vivace dibattito i due articoli pubblicati ieri da LinkSicilia: il primo dava conto di una crescente preoccupazione negli States riguardo ad un antiamericanismo crescente in Sicilia in seguito ai fatti del Muos di Niscemi. Il secondo, un editoriale, era invece una riflessione sul’opportunità di affrontare la questione Muos sulla base di ideologie, come l’antiamericanismo e robe simili-  Una riflessione che ha suscitato critiche interessanti,  ma anche la condivisione del Comitato Mamme No Muos, le quali ricordano, in un commento,  che per loro quella contro il Muos è sempre stata una battaglia per la Salute non contro gli Usa. Oggi vi proponiamo il punto di vista di Santo Trovato, leader di Siciliani in Movimento, secondo il quale, in questa regione, essere filo-americani, non è così semplice: 

“Si apprende da un articolo apparso sul sito web www.siciliaindipendente.com (curato da siciliani emigrati in America) che un gruppo di siciliani in America sono venuti a conoscenza dei “fatti gravi che al momento stanno angosciando la Sicilia e i Siciliani, creando tra l’altro in terra di Sicilia un certo anti Americanismo”. 

Si legge ancora che “E’ noto che noi Siciliani in America, da sempre vantiamo grosse rappresentanze Governative , e quindi immediatamente abbiamo portato a conoscenza dei fatti tutte le Associazioni Culturali Siciliane per fare in modo che la notizia si diffonda in tutta l’America, e far si che questo nuovo Antiamericanismo che insorge in Sicilia si possa debellare”.
E ancora:  “Dopo avere informato tutte queste Associazioni, facciamo un secondo passo importante incontrando la Parlamentare Americana Niki Tsongas moglie del defunto Senatore Paul Tsongas che in America era considerato l’erede di Kennedy, se non fosse sopravvenuta l’immatura perdita per via del cancro, ed attuale collaboratrice del Presidente Americano Obama.
Noi Siculi-Americani abbiamo espresso la nostra preoccupazione per questo propagandarsi di anti-Americanismo nella nostra isola, fatto da gruppi ascari filo Comunisti”. 

L’articolo continua raccontando di come Stefano Di Natale, Parlamentare dello Stato del Massachusetts figlio di Siciliani di Pietraperzia, sia rimasto profondamente indignato ed abbia deciso di “portare a conoscenza dei “fatti” il Governo centrale Americano.

Ciò che non è chiaro in questo articolo è quali siano i fatti gravi che al momento stanno angosciando la Sicilia e i Siciliani. Si fa forse riferimento al MUOS? Non lo si dice. Nessuna parola, se non la nostra intuizione, ci riconduce al MUOS.
Ciò che sembra invece affliggere i nostri connazionali in America è l’anti americanismo che insorge in Sicilia a causa di tali “fatti gravi”. Non sarebbero i “fatti gravi” a preoccupare i Siciliani in America, ma l’antiamericanismo portato avanti da gruppi di “ascari filo Comunisti”.

Il Parlamentare dello Stato del Massachusetts figlio di Siciliani di Pietraperzia, Stefano Di Natale, anche lui, rimane “profondamente indignato”, ma non si capisce se la sua indignazione è riconducibile all’antiamericanismo portato avanti da gruppi di “ascari filo Comunisti”, o viceversa per il tentativo portato avanti dalla Marina Militare Americana, con la complicità del Governo italiano, di attentare alla salute dei siciliani in Sicilia.
Sarebbe utile per noi Siciliani in Sicilia sapere quali “fatti gravi” il Parlamentare dello Stato del Massachusetts figlio, di Siciliani di Pietraperzia, ha deciso di portare a conoscenza del Governo centrale Americano.

Il sopracitato articolo viene ripreso da LinkSicilia. Anche qui si mette in evidenza l’Antiamericanismo crescente in Sicilia riconducibile (qui si) al costruendo MUOS di Niscemi. In un editoriale, lo stesso giornale, ci fa riflettere sulla “pericolosità del presunto antiamericanismo” che “potrebbe rivelarsi una trappola” e punta il dito verso un’altra direzione, asserendo che “La responsabilità di tutta la questione Muos è dei Governi italiani”, assolvendo in tal modo l’America. “Cosa c’entrano in tutte queste fasi gli americani? Quali sono questi soprusi che hanno fatto quando hanno sempre avuto il via libera dai Governi Italiani? “

Oh, si, certo, gli americani hanno avuto sempre il via libera dai Governi italiani! Voglio solo sperare che un domani, qualora i “siciliani di Sicilia tutti” dovessero all’unisono opporsi all’installazione di tale famigerato MUOS, il Governo italiano non dia via libera agli americani per un bombardamento massiccio dell’Isola: quali sarebbero le responsabilità degli americani, avendo avuto il via libera dal Governo italiano?

Si legge ancora “Un altro pericolo del presunto anti-americanismo è che l’intera questione venga ridotta ad una mera presa di posizione ideologica che riporta indietro le lancette della storia e rende vana la lotta.”

Senza nasconderci dietro un dito, siamo consapevoli che una parte dei cittadini Siciliani in Sicilia affrontano la questione del MUOS con una netta “posizione ideologica” anti americana, ma siamo altresì convinti che per la stragrande maggioranza di chi si oppone alla massiccia militarizzazione cui è stata ed è tutt’ora sottoposta la Sicilia, è impresa assai ardua poter simpatizzare, o addirittura nutrire sentimenti filo americani!!
Quindi, la “questione” del crescendo antiamericanismo in Sicilia potrebbe facilmente risolversi nella rinuncia americana all’installazione del MUOS in Sicilia? NO MUOS e, di conseguenza, NO ANTIAMERICANISMO? E le 46 antenne già da un ventennio funzionanti presso Niscemi e che già per esse, senza l’aiuto del costruendo MUOS, si ha contezza di inquinamento elettromagnetico, causa di incremento, rispetto alla media regionale e nazionale, di malattie e malformazioni presso le popolazioni locali? Via le 46 antenne e via l’antiamericanismo?
E tutte le altre basi militari americane in Sicilia?
Sigonella [Ct]. Principale base terrestre dell’Us Navy nel Mediterraneo centrale, supporto logistico della Sesta flotta [circa 3.400 tra militari e civili americani ]. Oltre ad unità della Us Navy, ospita diversi squadroni tattici dell’Usaf: elicotteri del tipo HC-4, caccia Tomcat F14 e A6 Intruder, gruppi di F-16 e F-111 equipaggiati con bombe nucleari del tipo B-43, da più di 100 kilotoni l’una.
Motta S. Anastasia [Ct]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

Caltagirone [Ct]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

Vizzini [Ct]. Diversi depositi Usa. Nota: un sottufficiale dell’aereonautica militare ci ha scritto, precisando che non vi sono installazioni USA in questa base militare italiana.

Palermo Punta Raisi [aeroporto]. Base saltuaria dell’Usaf.

Isola delle Femmine [Pa]. Deposito munizioni Usa e Nato.

Marina di Marza [Rg]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

Augusta [Sr]. Base della Sesta flotta e deposito munizioni.

Monte Lauro [Sr]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

Centuripe [En]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

Niscemi [Cl]. Base del NavComTelSta [comunicazione Us Navy ].

Trapani. Base Usaf con copertura Nato.

Isola di Pantelleria [Tp]: Centro telecomunicazioni Us Navy, base aerea e radar Nato.

Isola di Lampedusa [Ag]: Base della Guardia costiera Usa. Centro d’ascolto e di comunicazioni Nsa.
Poiché la Sicilia è a questo modo avviata ad una inequivocabile destino di guerra e di morte, contro la volontà dei suoi cittadini, non è così semplice essere filo americani!

Fonti:

www.siciliaindipendente.com http://www.siciliaindipendente.com/2013/07/20/contro-il-m-u-o-s-si-aprono-nuovi-spiragli/

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