Domani e sabato 3 marzo, al trianon di napoli, si esibirà eddy napoli (nella foto sotto) che viaggerà nella canzone classica napoletana rivisitata alla luce del percorso musicale contemporaneo ben immerso nelle sonorità odierne. E questo il quarto appuntamento della megarassegna trianon music live che vede il cantautore interpretare evergreen partenopei e alcuni brani poco conosciuti che anticipano il suo prossimo lavoro discografico.
In musica la finta Unità dItalia
Domani e sabato 3 marzo, al Trianon di Napoli, si esibirà Eddy Napoli (nella foto sotto) che viaggerà nella canzone classica napoletana rivisitata alla luce del percorso musicale contemporaneo ben immerso nelle sonorità odierne. E questo il quarto appuntamento della megarassegna Trianon music live che vede il cantautore interpretare evergreen partenopei e alcuni brani poco conosciuti che anticipano il suo prossimo lavoro discografico.
Lo affiancheranno sul palco Carmine Terracciano (chitarra e mandola), Nico Caiafa (sax e tastiere), Mimmo Matania (fisarmonica), Antonio Perna (piano), Sasà Brancaccio (basso), Danilo Esposito (batteria e percussioni) e Simona De Rosa (cori).
Eddy Napoli, già conosciuto per essere stato la voce dellOrchestra italiana di Renzo Arbore, è figlio darte: il padre è Vincenzo De Crescenzo, scrittore, poeta e autore di canzoni, tra le quali la famosissima Luna rossa, classico degli anni 50, cavallo di battaglia di artisti celebri come Frank Sinatra, Claudio Villa e tanti altri, oggi cover dello stesso Eddy Napoli.
Eddy è autore e compositore di musiche per opere teatrali e cinematografiche ed ha lavorato con Carlo Buccirosso, Pupella Maggio, Nunzio Gallo e Mario Merola, nonché autore di canzoni scritte per Roberto Murolo e Raffaella Carrà.
Recentemente Eddy Napoli si è schierato contro l’Unità d’Italia e i festeggiamenti in tutta la penisola per l’anniversario dei 150 anni scrivendo e diffondendo in rete un brano dal titolo Malaunità, che trattava del ruolo che avrebbe dovuto avere il Sud e che invece non ha avuto.
Ecco alcuni versi, accesi, poetici e polemici: Narraggia ncuorpo a nu tiempo luntano ca cchiù e cientanne cabbrucia inte mmane. Mane carrobbano femmene e terre, e che pretenneno e tasse e na guerra. Guerra caccire criature e nnucente e cha redutto sta gente pezzente, gente dammore istruita e brillante primma brigante e doppo emigrante. Tu piemontese, nu miezo francese, stive guaiato fra diebete e spese. Si’ addeventato grand ommo e sovrano cu e sorde de banche napulitane. nun cunuscive ne onore e crianza penzave sulo a te regnere a panza. Nce lassato na granda zavorra: ndrangheta mafia munnezza e camorra….
In definitiva, Eddy con Malaunità afferma: Questa canzone vuole essere una controcelebrazione dei cosiddetti festeggiamenti per l’unità d’Italia. L’undici maggio di 150 anni fa è iniziata la morte del Sud, e non solo metaforicamente; quello che i libri di storia scritti dai vincitori non raccontano è il massacro di almeno un milione di meridionali e lo spietato saccheggio economico, commerciale e culturale perpetrato ai nostri danni. Non c’è proprio nulla da festeggiare, almeno dalle nostre parti: viene negata la pura verità dei fatti.
Dal punto di vista discografico, dopo Siente, primo cd da solista con brani inediti da lui composti, che ha attirato lattenzione della Real World di Peter Gabriel, ha pubblicato Napulitanata, e Suonno e libertà, brani allegati al libro «Malaunità».
Nel 2004 ha partecipato al concerto live nel teatro Erode Attico di Atene con Dulce Pontes e Giorgos Dalaras, registrando un cd/dvd premiato da un disco di platino.
A Eddy Napoli è stato conferito il premio Penisola Sorrentina come Ambasciatore della canzone napoletana nel mondo ed infatti celebra la canzone napoletana nella sua classicità, facendo riferimento allarte della posteggia, ovvero la tradizione dei canzonieri di strada detti posteggiatori che risalgono al 1200.
Lo spettacolo in questione è una rivisitazione dei grandi classici con lintroduzione di nuove sonorità appartenenti alla World Music senza tralasciare una passionalità canora stile Renato Carosone.