Il Sud salvato dai laureati?

È venerdì pomeriggio. Ricevo una telefonata al cellulare da un numero sconosciuto e tento di capire cosa mi dica un signore dall’accento emiliano. «Dopodomani…  A Bologna… Ha mezz’ora per darmi la conferma» E quindi mi hanno ripescato? Devo partecipare al Best2009 (Bologna Experience for Superior Talents) organizzato dall’Alma Graduate School? Trenta minuti sono anche troppi per dare la disponibilità!

Bene, che si fa? Riesco ad organizzarmi in quattro e quattr’otto: biglietti, bagagli, anche i numeri delle altre tre catanesi (Alice, collega di Lingue conosciuta solo di vista, Dafne, tecnica di radiologia, e Cristina, dietista). Tutti e quattro partiamo alla volta della pianura Padana, curiosi di conoscere gli altri 46 laureati provenienti da tutta Italia e di partecipare a quattro giorni di conferenze e dibattiti accomunati dalla tematica “Sud”.

I neolaureati sono ragazzi tra i 22 e i 26 anni che sanno come resistere a 12 ore consecutive di parole (interessantissime, per carità!) su cosa non va nel meridione (d’Italia e del mondo) e su come fare a rimediare. Sanno anche come divertirsi, riescono a fare amicizia in poco tempo, si organizzano in assemblea un paio di volte per parlare di ciò che possono fare concretamente per cambiare le cose e di notte si ritrovano a cantare a cappella fuori dalle tende della protezione civile in cui dormono, diretti da Matteo, o a ballare nella “caverna”-ristorante in cui Vincenzo fa da deejay e animatore instancabile.

Per tentare di trovare le possibili situazioni alla “questione meridionale”, si alternano una lunga serie di relatori, famosi e non. L’intervento più coinvolgente per tutta la platea è quello di Ernesto Albanese, un manager affermato che nel tempo libero ha costituito un’associazione che sta riqualificando (con i fatti) il rione Sanità di Napoli. Il suo progetto, incisivo e concreto, ha già avuto tanti risultati e costituisce l’esempio più importante di ciò che di buono si può fare per il sud. Tra i relatori famosi, il più sincero e convincente è stato Giuseppe Tornatore, il regista di “Nuovo cinema Paradiso” e “Baarìa”, che ha espresso il proprio pensiero senza luoghi comuni e dimostrando quanto valga un personaggio del suo calibro. E giustamente è stato lui a finire intervistato su Rai1.

Cosa rimane al termine di un’esperienza di questo tipo? Una squadra di ventenni pronti a mettere a frutto le esperienze più disparate (dai laureati in Lingue a quelli in Design, dagli economisti ai filosofi) per tentare di realizzare dei progetti. Ne sono stati presentati dieci l’ultima sera del “Best2009” e uno è stato scelto da un gruppo di docenti emiliani (i cinque autori hanno vinto la borsa di studio per un master). Si partirà comunque con la partecipazione di una rappresentanza dei 50 a “Contromafie 2009” a Roma, il 25 e 26 ottobre. Per il coordinamento, è già nato un forum creato ad hoc. È solo l’inizio, si spera!


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