Bagliori di luce all’alba della nuova stagione, introdotta da una vittoria nel segno di Matteo Brunori. Grazie ad una tripletta del solito attaccante, il Palermo targato City Football Group supera al Barbera la Reggiana 3-2 nel turno preliminare di Coppa Italia e stacca il biglietto per il match dei trentaduesimi in programma sabato prossimo sul campo del Torino, compagine che milita in serie A. C’era curiosità in merito alle reazioni dei rosanero, in attesa dell’arrivo del nuovo allenatore, e contestualmente agli input che avrebbe inviato Di Benedetto (allenatore della Primavera al quale la società ha affidato ad interim la guida della prima squadra) ad un gruppo spiazzato nei giorni scorsi dal ribaltone tecnico con le dimissioni di Baldini e del ds Castagnini. In occasione della presentazione delle nuove maglie il presidente Mirri ha detto che il Palermo avrebbe certamente dato il massimo a prescindere dalle difficoltà e dalle premesse particolari di questa partita ed effettivamente la squadra ha dato tutto. Al netto, ovviamente, di una condizione atletica da perfezionare (la gara persa 5-0 contro il Pisa è stata di fatto l’unica vera amichevole finora in questo precampionato) e di meccanismi che saranno registrati ulteriormente nel momento in cui in panchina arriverà l’allenatore definitivo.
Ironia della sorte, intanto, la nuova stagione calcistica comincia nello stesso modo in cui è finita quella precedente e cioè con un acuto vincente di Brunori. Il match-winner del ritorno della finale playoff con il Padova, che la società ha acquistato a titolo definitivo dalla Juventus dopo il prestito secco dello scorso anno, non ha interrotto il filo con il gol e dopo appena tre minuti di gioco ha sbloccato il risultato superando il portiere avversario con un tap-in area su un cross dall’out destro di Valente. Remake di un film già visto diverse volte nella scorsa stagione culminata con la promozione in B e riproposto al 37’ con il 2-0 nato ancora una volta sull’asse Valente-Brunori. Cross del numero 30 dalla destra e rete (in questo caso con un colpo di testa) del bomber italo-brasiliano, letale sotto porta come nella scorsa stagione impreziosita da 29 gol. Le reti del numero 9, sempre a proposito di paragoni con il 2021/22, non sono state comunque l’unico déjà-vu. Ad eccezione di alcuni volti nuovi come il portiere Pigliacelli o il centrocampista Broh (brillante la prestazione fornita dal numero 14 tornato alla base dopo il prestito al Sudtirol neopromosso in B), il Palermo sceso in campo contro la Reggiana guidata dall’ex rosa Aimo Diana è praticamente quello dell’anno scorso. Composto da giocatori che già si conoscono e con un impianto già collaudato.
E’ uno dei fattori che ha fatto la differenza, davanti ai circa 13.300 spettatori del Barbera, al cospetto di un avversario (migliore seconda nella scorsa stagione in C ed eliminata ai quarti dei playoff dalla Feralpisalò) ancora in fase di rodaggio e un po’ più indietro rispetto ai padroni di casa sul piano della preparazione. Gli ospiti, seguiti nel capoluogo siciliano da un centinaio di tifosi, accorciano le distanze al 12’ della ripresa con un calcio di rigore trasformato da Rosafio (fallo di Buttaro su Pellegrini) ma la rete degli emiliani non cambia il copione di una partita che i rosanero avevano già indirizzato dalla propria parte. E che chiudono al 34’ con un calcio di rigore di Brunori prima del secondo gol degli ospiti firmato D’Angelo, centrocampista palermitano fischiatissimo dal pubblico del Barbera per qualche ruggine del recente passato.
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