Intercessora. Un termine un po’ arcaico, che si usa ormai solo per la Madonna, potrebbe essere quello giusto per definire Barbara Mirabella. Almeno, così pare stando al quadro che emerge dai documenti dell’inchiesta che oggi ha portato all’arresto dell’ex assessora ai Grandi eventi del Comune di Catania e attuale candidata all’Assemblea regionale siciliana nella lista […]
Il ruolo di “intercessora” di Barbara Mirabella per l’evento della Società di chirurgia
Intercessora. Un termine un po’ arcaico, che si usa ormai solo per la Madonna, potrebbe essere quello giusto per definire Barbara Mirabella. Almeno, così pare stando al quadro che emerge dai documenti dell’inchiesta che oggi ha portato all’arresto dell’ex assessora ai Grandi eventi del Comune di Catania e attuale candidata all’Assemblea regionale siciliana nella lista di Fratelli d’Italia. Finita ai domiciliari, per lei l’accusa è quella di corruzione che si sarebbe concretizzata con una mazzetta da 10mila euro. L’indagine è partita dall’ex rettore dell’Università di Catania Francesco Basile. L’ex assessora sarebbe entrata in gioco nell’ambito dell’organizzazione del 123esimo congresso nazionale della Società italiana di chirurgia. Un evento che si è tenuto al centro fieristico Le Ciminiere di viale Africa a Catania dal 26 al 29 settembre del 2021. Periodo in cui Mirabella era in carica nel suo ruolo di componente della giunta guidata dall’allora sindaco Salvo Pogliese. Era stato proprio lui a volerla nella propria squadra, nonostante da più parti si fossero sollevate questioni di conflitto di interesse.
Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, è nella sua veste di assessora che avrebbe interceduto con il primo cittadino proprio in occasione di quell’evento della Sic, la cui realizzazione era stata appaltata alla New Congress Srl. «Auspico che i suoi metodi e la sua buona educazione – scrive su WhatsApp la sera del 12 aprile del 2021 l’assessora a Basile – trovino una strada che possa convergere nella firma dei servizi logistici local di Expo a supporto della loro organizzazione. Es: hostess, hotel, catering, transfer, tipografia, stampe digitali…». Un messaggio di cui Basile avrebbe condiviso il contenuto e di cui si sarebbe fatto portavoce con gli organizzatori: «Incontrerete Barbara (Mirabella), cercate di andare d’accordo perché non vorrei che ci fosse qualche problema tra di voi che poi ci condiziona tutti […] Conviene che lo faccia lei. Insomma, cerchiamo di utilizzarla, senza mortificarla, perché altrimenti…». Il contratto poi viene firmato. Con non troppo entusiasmo da parte della manager campana che avrebbe ritenuto eccessivo il preventivo (da 15mila euro) presentato da Mirabella.
Nei giorni successivi, tra le due donne ci sarebbero stati molti contrasti e a mediare sarebbe stato sempre Basile. Ed è a questo punto che l’assessora avrebbe espressamente speso la sua funzione pubblica in merito a una delibera che, di lì a poco, sarebbe stata approvata. Per gli inquirenti sarebbe stata lei a fare da tramite con il sindaco Pogliere per «accelerare i tempi di adozione del decreto con oggetto “Indirizzo politico per la promozione del turismo congressuale e del turismo sportivo”, che prevede la concessione in uso di tutte le sale e degli spazi de Le Ciminiere con una scontistica del 50 per cento (anziché del 30 per cento come previsto dal decreto del sindaco) per gli eventi che determinano un numero di pernottamenti nelle strutture alberghiere di Catania superiore a 600 (anziché 1200 come previsto nelle delibera di giunta)». Un risparmio notevole per la New Congress Srl. «Salvo, ti prego», avrebbe scritto Mirabella per sollecitare il sindaco che l’avrebbe rassicurata. Eppure, per la manager della società si sarebbe trattato di «un suo risparmio. Se lo mangia lei!». Al punto che la donna avrebbe anche provocatoriamente prospettato a un interlocutore l’ipotesi di dire all’assessora: «Senti Barbara, ti ringraziamo. Ti diamo 5000 euro come tangente che dobbiamo pagare e amen».