L’assessora ai Grandi eventi e la società che li organizza «Conflitto d’interesse? Resto in carica ma non la gestisco»

Assessora ai Grandi eventi del Comune di Catania dal 9 luglio del 2018 e, contemporaneamente, amministratrice unica e rappresentante di Expo Srlsocietà che si occupa di promozione, organizzazione e gestione di fiere, eventi, congressi, sfilate, spettacoli, mostre, concerti, manifestazioni sportive, iniziative culturali e turistiche. «Capisco che si possa pensare male – ammette Barbara Mirabella a MeridioNews – ma io sono serena perché ho un curriculum lungo 22 anni». L’ipotesi di un conflitto di interesse era venuta fuori già all’indomani della sua nomina da parte del sindaco Salvo Pogliese e lei aveva assicurato che, in tempi brevi, avrebbe pensato a come fare «per evitare qualsiasi conflitto e confusione». In realtà, trascorsi quasi due anni, ogni cosa è rimasta al proprio posto. Compresa la confusione. Intanto, a novembre, l’assessora dovrà comparire in tribunale per rispondere dell’accusa di diffamazione.

Barbara Mirabella è ancora amministratrice unica e rappresentante legale dell’azienda nata nel 2011 con un capitale sociale di 80mila euro. Socia di maggioranza con il 75 per cento delle quote, la restante parte è di suo marito Gianluca Landolina. «Non mi sono dimessa formalmente – risponde l’assessora al nostro giornale – ma la società ormai la gestisce completamente mio fratello (Marco, ndr), insieme ai miei collaboratori». Lo scorso 11 gennaio, alle Ciminiere di Catania è andato in scena Sposami, il 16esimo salone del matrimonio. A tagliare il nastro dell’evento è stato il sindaco Pogliese. «A prendere parte all’inaugurazione – si legge nel comunicato – l’assessore regionale al Turismo Manlio Messina, l’assessore alle Attività produttive di Catania Ludovico Balsamo e allo Sport Sergio Parisi; la founder e l’organizzatore di Expo, Barbara e Marco Mirabella». A un evento del genere non c’è l’assessore ai Grandi eventi? C’è ma indossa i panni della «founder».

Dal Cooking Fest a CamBioVita fino alla Fiera mediterranea del Cavallo. Sono diversi gli eventi di cui la società si è occupata in questi anni. Nel primo caso c’era il patrocinio e la compartecipazione della Città metropolitana di Catania e la collaborazione con il Comune di Catania. «Non ho mai lavorato con il Comune di Catania e della Città metropolitana, anzi – sottolinea l’assessora – sono cliente da 22 anni». Cioè, per fare le fiere paga l’affitto per le sale nei padiglioni. «Nella mia vita – aggiunge Mirabella – non ho mai ricevuto un centesimo da nessuno dei due enti pubblici». Le altre due manifestazioni sono state promosse dall’assessorato regionale al Turismo. Per CamBioVita a Expo sono andati 50mila euro; poco meno (47.811,80 euro) il contratto per la manifestazione di Ambelia. «Ho partecipato regolarmente ai bandi – spiega Mirabella – come faccio in tutta Italia con la società che è iscritta al Mepa (il mercato elettronico della pubblica amministrazione, ndr)». 

«Comprendo che possa nascere il dubbio – ammette l’assessora – ma, negli ultimi due anni, il mio ruolo non ha fatto aumentare i fatturati dell’azienda con gli enti pubblici». Per Mirabella, dunque, non ci sarebbe nessun conflitto d’interesse. «Lavoro 20 ore al giorno per il Comune di Catania e per l’azienda sono fuori dai giochi, ma ho delle responsabilità e degli impegni con le banche: non si può uscire così da un’azienda e intestarli ad altri». Un profilo difficilmente inquadrabile in un partito, è considerata fedelissima al primo cittadino etneo. «Ci conosciamo dai tempi della scuola», spiega lei che, prima di essere assessora, è stata componente del tavolo dei saggi proprio in quanto event manager. Una trentina di esperti e professionisti di vari settori selezionati per aiutare l’allora candidato sindaco di Forza Italia a stilare il programma di governo.

È a quell’epoca che risalgono i fatti per cui da adesso a Mirabella è arrivato un decreto di citazione in giudizio: è accusata di diffamazione da un ex socio per un post pubblicato sul suo profilo Facebook il 2 maggio del 2018. «Un sedicente povero signore […] – si legge nel post incriminato – che ha annullato l’ennesima fiera in programma […] (come sempre lanciata sul web millantando chissà quale edizione straordinaria) si trovava, causa ennesimo fallimento, ad avere molto, troppo tempo libero». Queste sono le parole che sono costate un rinvio a giudizio a quella che, di lì a due mesi, sarebbe diventata l’assessora ai Grandi eventi del Comune di Catania. Il pubblico ministero Fabio Regolo scrive che «offendeva la reputazione e l’onore» del legale rappresentante di una società concorrente «attribuendogli condotte scorrette nell’esercizio della professione di imprenditore del settore organizzazione fiere ed eventi». «Sono fatti personali che non ho intenzione di rendere pubblici – afferma Mirabella – Si tratta di cose molto dolorose e vecchie che riguardano la mia famiglia e che nulla hanno a che fare con il mio ruolo di assessore. Se ne ragionerà in tribunale».


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