Un percorso di oltre 600 chilometri che tocca 40 Comuni siciliani e dura sei settimane. «All'inizio i camminatori saranno in 12 - spiegano a MeridioNews gli organizzatori - ma poi si uniranno anche altri». Tra questi anche il parente del rivoluzionario argentino
Il nipote di Che Guevara percorre la Trasversale sicula Da Mozia a Kamarina. «Vedere l’Isola il sogno dello zio»
Geoarcheologi, scrittori, giornalisti, semplici appassionati e, da quest’anno, anche Martin Guevara Duarte,
nipote del rivoluzionario argentino Ernesto Che Guevara. Tutti guidati da Tano Melfi e Peppe De Caro. È questo il gruppo di camminatori che
percorrerà a piedi l’antica Trasversale Sicula, un percorso di 623,247 chilometri che da Mozia arriva a
Kamarina, passando per oltre 40 Comuni.
Il cammino prenderà il via il 4 ottobre e, per la prima volta, verrà fatto al contrario: negli anni precedenti, la piccola località in provincia di Trapani
era la tappa conclusiva. «I camminatori che percorreranno l’Antica Trasversale Sicula dall’inizio sono dodici, ma già dalla prima tappa e per tutte le altre a seguire si uniranno scout, associazioni e altri
camminatori esperti che ci accompagneranno per numerose tratte – spiega a MeridioNews De Caro, che
insieme a Melfi è l’ideatore del progetto. Da tre anni lavoriamo a questo percorso antico spinti dalla nostra passione per archeologia e la storia antica».
Lo studio prende origine dalle teorie di Biagio Pace, archeologo
comisano, un allievo di Paolo Orsi che visse nella prima metà del Novecento, che «individuò una strada del
periodo greco, ma forse anche più antica, che collegava Kamarina (oggi in provincia di Ragusa) alle principali
città greche, indigene e puniche della Sicilia orientale e occidentale, la Trasversale Sicula», ma anche da
quelli di Giovanni Uggeri, professore emerito dell’università di Roma La Sapienza, «che ci ha dato una mano
importante sulla viabilità antica».
L’itinerario, costituito da antiche trazzere, è stato dunque ritracciato, mappato e geo-referenziato grazie
alla collaborazione con il LabGis dell’Osservatorio turistico regionale siciliano, individuando i principali
punti d’interesse turistico. L’obiettivo è quello di valorizzare lo storico e antico percorso, per «riscoprire i
territori attraverso il turismo esperienziale». In altre parole, un modo per mostrare la Sicilia, quella meno
conosciuta, ai suoi stessi abitanti e non solo.
«Il tracciato, che nell’antichità era la massima espressione di
contatto e convivenza tra popoli, taglia trasversalmente la Sicilia e ricongiunge oggi sette province, sei pachi
archeologici, 47 siti di interesse storico-archeologico-monumentale, un parco, sette riserve naturali,
tantissimi musei, centri storici e insediamenti rurali tradizionali», si legge nel progetto.
Quest’anno, tra i partecipanti, c’è anche Martin Guevara Duarte, scrittore spagnolo e nipote, appunto, del
più noto Che Guevara.
«Lo abbiamo convinto a camminare con noi perché uno dei sogni di suo zio era
quello di visitare la Sicilia, e quindi quale modo migliore di farlo camminando, in occasione anche
dell’anniversario della morte dello zio che ricorre il 9 ottobre?».
Tra i comuni che verranno toccati, quelli di Salemi, Santa Ninfa, Poggioreale, Contessa Entellina, Corleone,
Prizzi, Enna, passando dal Lago di Pergusa, prima Riserva naturale speciale della Regione Siciliana e sito di
interesse comunitario. Ma anche Mineo, Grammichele, Licodia Eubea, Vizzini, Buccheri, Ferla, Sortino,
Cassaro, Palazzolo Acreide, Giarratana, Chiaramonte Gulfi e Comiso prima di arrivare a Kamarina il 18
novembre, tappa conclusiva, dopo sei settimane.