di Antonio Cascio
Le note della Champions league tornano ad esaltare il Milan di Allegri che, non senza qualche problema, ritrova quella forte dimensione europea da sempre vanto dei tifosi rossoneri.
Dopo linatteso pareggio casalingo contro lAnderlecht i diavoli ripartono dalla fredda Russia. Lo Zenit non è in gran in forma, anzi, si è via via spento dopo un ottimo inizio di campionato. Spalletti propone un offensivo 4-3-3 affidandosi a Malafeev in porta, Anyukov, Hubocan, Lombaerts e litaliano Criscito in difesa, Witsel, Shirokov e Fayzulin in mezzo al campo con Bystrov, Kerzhakov e lex Porto Hulk ad impensierire la retroguardia milanese.
Sul versante opposto Allegri opta per un 4-2-3-1 con Abbiati tra i pali, Bonera e Zapata centrali e Antonini e Abate sulle fasce, De Jong e Montolivo in mediana seguiti da Boateng, Emanuelson ed El Shaarawy tutti a supporto dello spagnolo Bojan preferito a Pazzini. (a destra, foto tratta da sport.it)
Linizio è tutto a tinte rossonere: pressing e aggressività rendono difficile la vita ai russi; ci prova subito Bojan, al suo esordio milanista in Champions, che impegna subito Malafeev con una girata in area di rigore. Al 13′ ci pensa Emanuelson a portare il Milan in vantaggio: si procura e calcia una punizione che, anche grazie alla deviazione di Shirokov, si insacca alle spalle del portiere russo.
Nessuna reazione da parte dellundici di Spalletti che rischia nuovamente un minuto dopo, ma lolandese del Milan stavolta trova solo lesterno della rete. Il raddoppio è nellaria: al 16 El Shaarawy ripete una delle sue recenti prodezze: il faraone prende palla sulla sulla sinistra, avanza seminando gli avversari e poi scarica un destro imparabile che non lascia scampo a Malafeev. Lo Zenit sembra knock out ma invece viene fuori mostrando i muscoli.
Il colosso Hulk, Kerzakhov e Bistrov arrivano ripetutamente al tiro ma Abbiati si fa trovare sempre prontissimo, e specialmente sulla punizione del brasiliano al 40 compie un’eccezionale parata. Ma il bravo portiere milanista nulla può sul violento sinistro ancora di Hulk in pieno recupero così si rientra negli spogliatoi sul 2-1.
La seconda frazione di gioco si riapre ancora con gli attacchi degli uomini in maglia blu, galvanizzati dal gol, che in 4 trovano il pareggio: corner del solito Hulk per Shirokov che insacca di testa; difesa rossonera da rivedere.
Allegri inserisce Pazzini per Bojan, ma è Boateng a sfiorare il vantaggio con un tuffo di testa. Tuttavia i russi non concedono troppo campo agli ospiti costringendoli ad una attenta difesa. Nel tentativo di conferire nuova iniziativa a centrocampo Nocerino sostituisce Emanuelson, mossa che si rivela azzeccata in quanto il Milan viene di nuovo fuori e sorpassa nuovamente i padroni di casa (31 s.t.), grazie ad un cross dalla destra di Montolivo che Hubocan devia nella propria porta nel tentativo di anticipare Pazzini.
A questo punto i milanesi pensano solo a proteggere il risultato ma se ci riescono devono ringraziare un sontuoso Abbiati che smanaccia in angolo un gran tiro dal limite di Anyukov nel finale.
Il Milan torna al successo in una trasferta di Champions dopo quasi 2 anni di digiuno, un risultato sofferto ma che evidenzia la crescita dei rossoneri; 3 punti preziosissimi per la classifica del gruppo C, 3 punti da cui ricominciare anche in vista del derby di campionato di domenica contro i cugini interisti.
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