Qualità della vita – anche in ottica di sostenibilità ambientale -, sicurezza strutturale delle città, tutela del lavoro e procedure burocratiche più snelle. Si possono riassumere così i dieci punti individuati dall’ordine degli ingegneri di Catania come priorità da sottoporre ai candidati alle prossime elezioni regionali e nazionali del 25 settembre. Più che un suggerimento, un modo per sottolineare la necessità di intervenire laddove finora sembra essere stato fatto poco. O male. «Ai candidati diciamo che le nostre non sono richieste di parte, ma riguardano il miglioramento di tutta la società che, per vivere meglio, ha bisogno degli ingegneri. E ha bisogno che questi possano lavorare con dignità». Commenta così Mauro Scaccianoce, presidente dell’ordine etneo, ospite della trasmissione Ora d’aria su Radio Fantastica e Sestarete tv-canale81.
Non a caso tra i punti del decalogo compare l‘affaire Superbonus 110%: incentivo messo a disposizione dal governo nazionale per ristrutturare ed efficientare energeticamente abitazioni e palazzi, che in un primo momento – dato l’alto numero di adesioni – aveva dato respiro al settore edile, con richieste di lavori come non si erano mai viste. Poi, a rendere complicata una situazione già non semplice, per l’aumento del costo e la difficoltà di reperimento delle materie prime, ci si erano messe le continue modifiche e qualche stop normativo. Necessarie, spiegava il governo, per bloccare le truffe che si stavano consumando all’ombra delle agevolazioni: cessioni di crediti d’imposta inesistenti – spesso come le aziende, anch’esse fantasma – quantificate da guardia di finanza e agenzia delle entrate in oltre cinque miliardi di euro.
Soldi difficilmente recuperabili perché per lo più già riciclati. A rimanere, invece, sono le difficoltà di chi vede i cantieri legali bloccati. «Pare, è notizia recentissima, che il governo abbia sbloccato di nuovo la possibilità di vendere una seconda volta i crediti d’imposta – spiega Scaccianoce – Anche perché va detto che gran parte delle truffe si sono consumate in altre agevolazioni, proprio quelle che non prevedevano la figura di un professionista a certificare i costi». In ogni caso, ricorda il presidente dell’ordine degli ingegneri, rimane ancora tutta da vedere la reazione delle banche così come il futuro dei cantieri e quindi delle aziende edili e dei professionisti che collaborano: «Servono rassicurazioni e un impegno a rendere stabile questo incentivo o, quanto meno, a prorogarlo per permettere di concludere i lavori che erano già avviati».
C’è poi il grande capitolo sicurezza e l’adeguamento degli edifici strategici – ospedali, caserme, uffici comunali – e delle scuole, che in Sicilia e nel Catanese ha sempre visto al primo posto le preoccupazioni per un possibile terremoto. Come quello di Santo Stefano del 2018: «Lo dicono tutti gli studi – continua Scaccianoce – dobbiamo aspettarci un terremoto importante. E se anche non si volesse mettere in conto il costo umano, quello economico è presto fatto: prevenire e adeguare i nostri edifici costa meno che ricostruire. Tra l’altro parliamo di interventi finanziati dal Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, con una quantità di fondi che non si vedeva nella storia da dopo il Piano Marshall». Timore a cui negli ultimi anni si è affiancato quello per le conseguenze del rischio idrogeologico, sempre più evidenti a seguito delle frequenti bombe d’acqua o, peggio, come il ciclone Apollo che si è abbattuto a ottobre 2021 nelle zone tra Catania e Siracusa provocando danni e tre morti.
Tematiche che, alla ricerca di soluzioni, incontrano spesso due scogli: la mancanza di soldi e di risorse umane. Se alla prima questione una risposta, come detto, potrebbe venire dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, l’ordine degli ingegneri vuole spingere i candidati a intervenire sulla seconda: permettendo agli uffici pubblici di dotarsi dei professionisti necessari. In numero maggiore e con un ricambio generazionale che consenta di accedere a nuovi strumenti di progettazione e ai relativi finanziamenti. Senza dimenticare un male storico: la burocrazia. Per questo, gli ingegneri etnei tornano su una proposta pratica: istituire uno Sportello Unico Edilizia a livello regionale. «Posso dire che purtroppo non si tratta di un problema solo siciliano, ma comune a tutta Italia. Ultimamente, anzi, la gran parte degli appalti si svolge online – spiega il presidente – Bisogna però uniformare le norme, come il testo unico dell’urbanistica siciliana a cui stiamo lavorando, per evitare che un paese abbia regole diverse da quello accanto, costringendo i progettisti a perdere tempo e, così, denaro». Tutti problemi legati tra loro, così come le soluzioni: «Ai candidati chiediamo di ascoltare – conclude Scaccianoce – perché la società manda dei segnali».
La Polizia di Stato ha scoperto due autolavaggi abusivi. Sono stati scoperti dalla Polizia di…
I Carabinieri della Stazione di Palermo Crispi hanno arrestato un 34enne di Pomigliano d’Arco (Napoli), ritenuto responsabile…
Sono in corso le indagini per stabilire il movente del tentato omicidio dell'operaio della Reset,…
Martedì sera, alla vigilia di Natale, a Catania un ragazzo di 20 anni è stato…
Una frana, causata dalle intense piogge, ha interrotto il transito lungo la strada provinciale 27…
Una donna di 75 anni è stata trovata morta in casa a Palermo in un appartamento in…