La notizia è stata diffusa solo oggi ma il ritrovamento di alcune ossa in una zona impervia del bosco Santo Pietro a Caltagirone risale a più di due anni fa. Adesso sarà l'autopsia a provare a stabilire le cause della morte. Intanto si indaga su eventuali responsabilità
Il corpo di Nuccio Marletta era stato trovato nel 2018 Resti ossei e parti di abito nel bosco fiutati da un cane
Il cadavere di Nunzio Marletta, per tutti Nuccio, in realtà era stato trovato già oltre due anni fa, nel 2018, in una zona impervia all’interno del bosco di Santo Pietro a Caltagirone. A qualche chilometro di distanza dalla comunità terapeutico riabilitativa La Grazia dove l’uomo, all’epoca 53enne, era stato ospite fino al giorno della scomparsa avvenuta il 27 giugno del 2017. Poco più di un anno dopo, ai carabinieri della stazione di Caltagirone arriva una segnalazione. A trovare diversi resti ossei in superficie sono stati i cani di un cittadino che passeggiava nel bosco. Accanto, anche parti dei vestiti che l’uomo indossava al momento della scomparsa. La notizia del ritrovamento, però, è stata diffusa solo questa mattina con un comunicato dell’amministrazione comunale di Belpasso, il paese di cui Marletta era originario.
Le ricerche dell’uomo avevano interessato anche il bosco. I resti delle ossa (molto deteriorate dopo anni di esposizione alle intemperie e agli animali) però sono stati ritrovati in una zona impervia. Passando da lì, insomma, nessuno avrebbe potuto notarli. Ci è voluto il fiuto dei cani. Dal ritrovamento all’identificazione del cadavere sono trascorsi quasi due anni. Questione di tempi tecnici e burocratici, secondo quanto ricostruiscono gli inquirenti a MeridioNews. Una prima fase, infatti, è stata dedicata a capire se quelle ossa fossero umane o di animali, poi se fossero tutte appartenenti alla stessa persona. Infine, i Ris hanno recuperato il residuo di Dna contenuto nei resti e lo hanno comparato con quello prelevato, lo scorso marzo, dai familiari di Marletta.
Adesso sarà l’autopsia a provare a stabilire le cause della morte. «Tante le zone d’ombra ancora da stabilire per questa morte avvenuta di certo in circostanze misteriose – ha detto il sindaco di Belpasso Daniele Motta – La magistratura farà il suo corso e ci auguriamo che si faccia luce sulla questione e su chiunque abbia delle responsabilità». E, in effetti, le indagini sono ancora aperte. La sorella Maddalena non ha mai smesso di fare appelli per fare in modo che le ricerche non si fermassero.
«Il giorno della scomparsa a casa di mia madre – aveva raccontato la sorella a MeridioNews – è arrivata una telefonata intorno alle 22». Chiamano dalla comunità per dire che l’uomo non si trovava più. Sull’orario dell’allontanamento, però, non ci sono certezze. «Dalle telecamere di videosorveglianza della struttura si vede Nuccio che apre la porta ed esce per immettersi nel viale alberato che c’è prima di arrivare sulla strada». Nelle immagini registrate – che riprendono solo l’interno della struttura e da cui, quindi, non si vede la strada – l’orario segna le 13.27. Marletta ha in mano uno zainetto sportivo «ma non dà l’impressione di uno che ha l’intenzione di andare via per un lungo periodo», aveva ricostruito la sorella. L’uomo, infatti, si allontana senza portare con sé documenti, soldi, cellulare. A restare nella struttura anche i farmaci e i vestiti di ricambio.