«Il campo da rugby di Librino? Non esiste» Colpo di scena al San Teodoro

Anni di lotte, firme e appelli per un campo da rugby che in realtà nemmeno esiste. Parliamo del San Teodoro, più volte richiesto in gestione dall’associazione sportiva Briganti di Librino, calcato da centinaia di adulti e bambini. A rivelarlo è l’assessore allo sport del Comune di Catania, Ottavio Vaccaro. La storia è intricata e di recente ha coinvolto perfino i vertici della Federazione italiana rugby (F.I.R.). Il 19 marzo il presidente Giancarlo Dondi ha infatti indirizzato una lettera all’assessore Vaccaro. Chiaro l’obiettivo: perorare la causa dei Briganti «al fine di permettere all’ASD di gestire il complesso sportivo  – recita la missiva – vista l’importanza che riveste l’attività rugbystica nell’educare i giovani nel territorio ed in modo particolare viste le possibilità di sviluppo sportivo-formative derivanti dalla pratica di uno sport ad alto contenuto di valori, quale è il rugby».

Spiazzante la risposta di Vaccaro: «C’è la volontà di rendere il campo fruibile, ma intervenire non è semplice» perché di fatto «il campo che vorrebbero i Briganti non esiste – afferma l’assessore. Parliamo di un progetto nato vent’anni fa che era incluso in un più ampio piano di riqualificazione di Librino, arenatosi negli anni e rimasto sulla carta. Per realizzare il campo – spiega – andrebbe fatto un appalto di costruzione e gestione. Ma non sono sicuro che un’ associazione sportiva abbia i requisiti per parteciparvi, né che l’amministrazione abbia intenzione di finanziarlo. Si tratterebbe di un investimento ingente per uno sport poco comune».

In origine il complesso sportivo San Teodoro – costruito per le Universiadi del 1997 – doveva contenere uno stadio da trentamila posti, campi di calcio e palestre attrezzate.  Consegnato incompleto nel 2003, non era mai stato assegnato ufficialmente a nessuno, fino al 2009 quando fu dato in gestione al Calcio Catania. Da allora tutto è fermo e la struttura è in completo stato di abbandono, tanto che oggi l’unico spazio utilizzabile è un campetto di calcio a cinque in erba sintetica. «Quello che con un regolare bando di gara pubblico – spiega Vaccaro – qualora i Briganti ne avessero i requisiti, potrebbe essere assegnato loro».

D’altro canto, di riprendere in mano il progetto iniziale e costruire un campo di rugby dove adesso è campagna non sembra ci sia speranza. Quindi ai Briganti di Librino, associazione che rappresenta da anni un’opportunità di crescita e di educazione per molti ragazzi del quartiere, potrebbe essere assegnato uno spazio diverso da quello destinato in origine. Un campo di calcetto per un campo di rugby. «Certo, non è la stessa cosa – commenta Vaccaro – ma almeno i più piccoli avrebbero uno spazio attrezzato in cui allenarsi». In sostanza, se volessero sfruttare l’area anche per le partite vere e proprie, i Briganti dovrebbero abbandonare la “poco comune” palla ovale per darsi al più comune pallone.

Intanto, a un anno di distanza dalla petizione lanciata dal Comitato San Teodoro per assegnare l’impianto ai Briganti, nulla è cambiato. E malgrado le condizioni di degrado del centro sportivo peggiori di giorno in giorno, l’amministrazione non è intervenuta. «E’ uno spazio sportivo completamente lasciato allo stato brado – racconta  Stefano Curcuruto, presidente dell’associazione sportiva – La palestra è inagibile e quelli che erano dei buchi ai muri adesso sono diventati dei passaggi tra le pareti. Ci sono zone all’esterno ridotte a discarica abusiva a cielo aperto. Per fortuna, per ora, solo di materiale edile».

Foto dei Briganti rugby Librino (17 marzo 2012)

[Foto del Campo San Teodoro su Facebook


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In progetto da anni, ma mai realizzato. E' il campo San Teodoro che l'ASD Briganti di Librino reclama da mesi appoggiata da ultimo anche da Giancarlo Dondi, presidente della Federazione italiana rugby che ha scritto al Comune di Catania. Ma l'assessore competente risponde: «Non è così facile. Andrebbe costruito di sana pianta» L'alternativa? Un campo di calcetto, l'unico ancora agibile dell'impianto nato per le Universiadi del '97 e in completo stato di abbandono

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