“Il bando è mio e lo gestisco io…”

Proprio mentre il governatore dell’Isola si affanna a denunciare la cattiva gestione del personale della Regione, anche per lucidare la sua immagine oggi giorno più opaca davanti ai Siciliani, ecco un caso che sembra stridere coi proclami del governatore sulla ‘trasparenza’ e sulla presunta ‘rivoluzione’ che dovrebbe portare trasparenza e legalità negli uffici della Regione.

Il caso emerge da un’interrogazione del parlamentare del Pd, Bruno Marziano (nella foto a destra), e mette nel mirino l’assessore all’Energia, Nicolò Marino. Al centro della questione, la selezione di esperti per la realizzazione del programma Life+, con tanto di bando sulla Gazzetta ufficiale, che l’assessorato all’Energia avrebbe bypassato attraverso una convenzione con l’università di Palermo.

“Il dottor Nicolò Marino, visto il suo curriculum, dovrebbe avere uno spiccato senso della legge: eppure – scrive Marziano – dagli atti che dispone nella sua veste di assessore all’Energia sembra avere un’idea del tutto personale della legalità. Mi riferisco al provvedimento con il quale si ignora una graduatoria pubblica con la quale sono stati selezionati circa 50 esperti e si decide di assegnare quei posti con procedura diretta in nome di una non meglio precisata ‘convenzione di consulenza’; mi riferisco inoltre al provvedimento punitivo nei confronti del dirigente regionale che si è rifiutato di avallare questa disposizione. Mi chiedo cosa ne pensa il presidente Crocetta di tutto questo”.

Pd e Marino: dopo il caso del disegno di legge sulla gestione delle risorse idriche in IV Commissione, all’Ars, e i botta e risposta sulla questione morale, ecco di nuovo gli stessi personaggi di uno scontro politico, la cui reale posta in gioco sono i rapporti sempre più tesi tra quel partito e lo stesso presidente della Regione. Uno scontro nel quale i contendenti non si risparmiano colpi.

Adesso, finisce sotto i riflettori il progetto FACTOR 20 del Programma comunitario “Life +” coordinato dalla Regione Lombardia, al quale ha aderito anche la Regione siciliana. Per lo svolgimento delle azioni di competenza regionale il Dipartimento dell’Energia aveva pubblicato un avviso pubblico sulla GURS del 19 agosto 2011, firmato dall’allora dirigente generale Gianluca Galati, per selezionare un team di esperti nelle varie materie tecniche e giuridiche. Nei primi giorni di giugno 2013 si è pervenuti, finalmente, alla conclusione della procedura selettiva con l’individuazione di più professionalità qualificate, ma il provvedimento di approvazione delle graduatorie da oltre un mese attende la firma del Dirigente Generale dell’Energia. (a sinistra, l’assessore regionale, Nicolò Marino)

“Il Dirigente Generale dell’Energia – dice Marziano nell’interrogazione – piuttosto che attingere dalle graduatorie della procedura selettiva, ha sottoscritto una non meglio conosciuta convenzione con l’Università di Palermo, eludendo le finalità dell’avviso pubblico e le legittime aspettative dei concorrenti collocatisi in posizione utile e, quindi, favorendo terzi di cui non è dato conoscere neppure i criteri di individuazione”.

Se non bastassero le anomalie nelle procedure, ecco un’altra bordata di Marziano che mette in discussione il principio stesso della trasparenza: “Il dirigente responsabile che si era opposto a questa provvedimento – scrive il parlamentare siracusano – è stato ‘trasferito’ per un periodo di due anni da Palermo a Catania: un atto punitivo. La sua unica ‘colpa’ è quella di essersi rifiutato di ottemperare ad una richiesta illegittima. Per di più lo stesso provvedimento di trasferimento è illegittimo dal momento che la struttura nella quale è stato collocato, a Catania, risulta senza titolare da molti mesi e, quindi, era obbligatorio un obbligatorio atto di interpello”.

Nell’interrogazione Marziano chiede di “procedere all’immediato ripristino della legalità, revocando in autotutela l’arbitrario affidamento di consulenza all’Università di Palermo, soggetto estraneo alla procedura selettiva avviata il 19 agosto 2013”; di “procedere immediatamente all’approvazione delle graduatorie degli esperti selezionati e, quindi, all’attribuzioni degli incarichi secondo previsione e in relazione alle esigenze dell’Amministrazione”; di “procedere all’immediato reintegro nella posizione organizzativa del dirigente trasferito per punizione a Catania e alla contestuale nomina di una commissione ispettiva che verifichi la correttezza e regolarità degli atti e degli adempimenti posti in essere dal predetto dirigente responsabile del procedimento”.

Graduatoria Factor 20, Marino: “Quel pool di esperti non serve più”

 


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