Sedici pistole, dieci fucili, sei carabine, oltre ottocento munizioni. Sono le cifre riguardanti i sequestri di armi effettuati dall’inizio dell’anno dai carabinieri in Sicilia. I controlli, che hanno riguardato tutte le province, hanno portato all’arresto di 12 persone e alla denuncia di 16. In più di un’occasione sono stati impiegati i cani delle unità cinofile e il personale dello Squadrone eliportato Cacciatori Sicilia.
«Il quadro delineato evidenzia,
dunque, che anche durante l’emergenza sanitaria, non si arresta il possesso illegale di armi da fuoco», si legge in una nota dell’Arma. La maggior parte delle armi sequestrate sono risultate con la matricola abrasa o alterata. «Dietro a un episodio di rinvenimento di armi – dichiara il generale di brigata Rosario Castello – ci
può essere anche la mano della criminalità organizzata, che talvolta si avvale anche di individui
insospettabili, per occultare grossi quantitativi di armi a disposizione delle cosche. Le ulteriori
investigazioni ci daranno contezza su cosa e a chi servivano le armi che sono state rinvenute ma, in
questo momento, registriamo la soddisfazione di avere tolto dalla strada armi micidiali, pronte
all’uso ed in perfetta efficienza».
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