È tempo di vacanze più che meritate anche per il tecnico del Palermo, Beppe Iachini, mentore di una squadra che ha chiuso la stagione del ritorno in A a 49 punti, con ampio margine sulla zona retrocessione, ma soprattutto con sprazzi di gran calcio (pochi giorni fa Vazquez ricordava le vittorie a San Siro col Milan o il 3-1 al Napoli) e la crescita dei giovani, a partire da Dybala, ceduto alla Juventus.
Già nel suo primo anno all’ombra di Monte Pellegrino Iachini si era imposto, oltre che per i risultati sul campo con il record di punti per la Serie B a 22 squadre, per la serietà e la pacatezza del comportamento. Adesso un po’ di riposo prima di pensare alla prossima stagione. «Il bilancio è sicuramente positivo – dice il tecnico in un’intervista sul sito ufficiale del club -. Al buon gioco, già proposto in Serie B e riproposto in Serie A, capace di far risultati e di divertire i tifosi, abbiamo coniugato la valorizzazione del parco giocatori della società. I ragazzi sono stati molto bravi e i giovani sono migliorati molto».
Anche il tecnico, così come il Mudo, non fatica a riavvolgere il nastro del campionato per scegliere le migliori prestazioni dei rosanero. «La vittoria col Milan e Napoli e il 5-0 al Cagliari sono forse sopra la media ma abbiamo fatto tante belle partite e non è detto che quando non vinci non hai giocato comunque bene. Abbiamo sempre cercato di far gioco, sia in casa sia in trasferta. Anche con qualche errore, che fa parte della crescita».
Il pensiero va inevitabilmente all’ormai grande ex, Paulo Dybala. Iachini si riconosce un pizzico di merito nell’esplosione dell’argentino: «Già l’anno scorso aveva lavorato bene. L’ho avvicinato alla porta facendolo giocare da prima punta, un mio pallino fin da quando sono arrivato in rosanero, e lui si è calato molto bene nei panni, sia in fase realizzativa sia nella difesa della palla. Ha ancora ampi margini di miglioramento».
L’anno prossimo il testimone della Joya passerà ai vari Chochev, Quaison e Bentivegna. «Avranno uno spazio importante, dovranno cercare di migliorarsi – dice – e di porsi sempre nuovi obiettivi. Questo gruppo può dare ancora soddisfazioni a società e tifosi». Sarà finalmente l’anno della consacrazione di Belotti? «Ci auguriamo di sì, speriamo che viva una stagione prolifica. Lavoreremo su di lui e su tutti gli elementi della rosa». Che è cresciuta anche sotto l’aspetto tecnico: «Non ci sono solo i bei goal di Vazquez all’Atalanta e di Dybala al Genoa. Abbiamo fatto allenamenti specifici per il tiro in porta, perchè quando sono arrivato si tirava e basta, invece bisogna mirare gli angoli. Ci siamo esercitati molto e – commenta il tecnico con una battuta – abbiamo colto tanti pali ma allo stesso tempo trovato più facilmente il goal».
Il tecnico è abbottonato sul mercato ma una promessa la fa: «Vedremo quali saranno le possibilità. Ma la mentalità sarà sempre quella di fare un goal in più degli altri, su qualunque campo. Se limeremo gli errori faremo ancora meglio».
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