Nell'arco di tre giorni, a palermo, l'atmosfera è diventata pesante. E' come se ai problemi della regione - alle prese con una manovra di bilancio che potrebbe concludersi con un'impugnativa da parte del commissario dello stato - si siano sommati, improvvisamente, i problemi del comune del capoluogo dell'isola. Problemi finanziari i primi, problemi finanziari i secondi.
I timori elettorali di Cracolici & Lumia
Nell’arco di tre giorni, a Palermo, l’atmosfera è diventata pesante. E’ come se ai problemi della Regione – alle prese con una manovra di bilancio che potrebbe concludersi con un’impugnativa da parte del commissario dello Stato – si siano sommati, improvvisamente, i problemi del Comune del capoluogo dell’Isola. Problemi finanziari i primi, problemi finanziari i secondi.
Se alla Regione i conti non tornano, a Palermo le cose non vanno meglio. Di fatto, il commissario straordinario del Comune di Palermo, Prefetto Luisa Latella, sta dimostrando di essere una grande temporeggiatrice. Nelle ‘casse’ del Comune non ci sono soldi: e questo lo sappiamo da quando l”ex sindaco della città, Diego Cammarata, se l’è data a gambe dimettendosi. Solo che, da allora ad oggi, in materia finanziaria, il Comune non ha fatto grandi passi in avanti, a parte l’approvazione, da parte del consiglio comunale, del raddoppio dell’addizionale Irpef, e dell’Imu. Sì e no, saranno 15 milioni di euro. Ben poca cosa, rispetto al ‘buco’ del Comune che nessuno, fino ad oggi, conosce nella sua reale entità.
Osservando, però, attentamente quello che è avvenuto da tre giorni a questa parte, non sfugge agli osservatori la simultaneità di due eventi, uno politico e l’altro sociale. L’evento politico è la discesa in campo di Leoluca Orlando che, di fronte al rifiuto del Pd di trovare un candidato gradito a tutto il centrosinistra (il Pd, è noto, ha imposto Fabrizio Ferrandelli), ha deciso di porre la propria candidatura a sindaco di Palermo. L’evento sociale è la ‘scoperta’ che non ci sono più i soldi per pagare gli stipendi a una parte dell’ ‘universo’ Amia (l’azienda che in città si occupa della raccolta dei rifiuti) e ai dipendenti della Gesip. In pratica, come abbiamo già scritto stasera, in un solo colpo Palermo si ritrova con 4 mila e 500 famiglie in mezzo alla strada.
La stranezza è che tutto questo avviene mentre – come ha ben scritto, sempre stasera, il nostro Gabriele Bonafede nel suo commento – un altro candidato a sindaco prende improvvisamente quota e si candida, con buone probabilità, al ballottaggio. Si tratta di Alessandro Aricò, che proprio ieri mattina ha presentato la propria candidatura.
Che è successo? E perché tra le file del Pd di Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia si registra tanto nervosismo? E’ successo che la candidatura di Leoluca Orlando ha scompaginato tutti i giochi. Senza la candidatura di Orlando, Cracolici, Lumia e Lombardo, se non al primo turno, ma di certo al ballottaggio, si sarebbero giocati la partita con Fabrizio Ferrandelli. Con la candidatura di Orlando, Ferrandelli esce indebolito. Per due motivi: uno già acclarato, il secondo da verificare ancora sl campo.
Il motivo già acclarato è che Orlando e Ferrandelli si contendono i voti del centrosinistra. Indebolendosi a vicenda, finiscono con il favorire Aricò. Poi c’è il secondo motivo. Cracolici e Lumia, alle primarie del 4 marzo scorso, hanno dimostrato di essere il ‘Gatto’ e la ‘Volpe’. Ma Lombardo, rispetto a loro due, è un ‘Volpone’: e non è escluso che il presidente della Regione, dopo averli illusi, li molli per davvero apoggiando Aricò.
Diciamolo con chiarezza: Ferrandelli, con rispetto parlando, con alle spalle i soli Cracolici e Lumia e i ‘Poli civici’ non fa paura a nessuno. I ‘dioscuri’ del Pd – cioè Cracolici e Lumia – l’hanno capito e sono ‘leggermente’ preoccupati. Insomma: Orlando gli leva i voti da una parte, Lombardo non glieli dà dall’altra parte…
Tra l’altro – e qui regaliamo ai nostri lettori una testimonianza – Aricò, a Palermo, è un osso duro. Chi scrive, per lavoro, ebbe modo di partecipare, nella primavera del 2008, alla sua convention a Villa Igiea. La cosa che ci colpì tantissimo, quel pomeriggio, fu la grande partecipazione di giovani. Abbiamo visto, qualche mese fa, tanti giovani al cinema Imperia, in occasione della presentazione della candidatura di Ferrandelli. Ma quella volta – e questo lo ricordiamo bene, anche perché i giardini di Villa Igiea, quel pomeriggio stracolmi di gente – sono un po’ più grandi del cinema Imperia.
Insomma: Cracolici e Lumia hanno la nostra ‘solidarietà: fanno bene ad essere preoccupati…
In queste ore, come abbiamo detto, monta anche la protesta dei lavoratori Amia e Gesip. E, come abbiamo già scritto stasera, non sarà facile proseguire la campagna elettorale con 4 mila e 500 famiglie in mezzo alla strada. Con il dubbio che qualcuno possa, magari con la ‘sponda’ romana, strumentalizzare un fatto sociale – che comunque è e resta serio – per complicare lo scenario elettorale. Vedremo quello che succederà già a partire da domani.