La rock-folk band palermitana si aggiudica la finale del premio intitolato al cantautore genovese con Accussì, un brano di intima concezione dalle parole e dal sound dolci ed evocativi. «Siamo andati a Roma, la città per eccellenza della conquista, e per una sola sera, in maniera piccola, si è lasciata conquistare da noi»
I Tamuna trionfano al Premio De André con Accussì «Ancora non abbiamo realizzato di essere i vincitori»
«Ancora non abbiamo realizzato di aver vinto». Emozionati e sorpresi, così i Tamuna commentano la loro vittoria al Premio Fabrizio De André, conseguita giovedì scorso presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma. La folk-rock band palermitana, formata da Giovanni Parrinello, Marco Raccuglia, Charlie Di Vita e Riccardo Romano, si è aggiudicata il premio della sezione Musica con il brano Accussì.
«Tanti concorrenti in gara e di altissimo livello – racconta la band -. Dopo la nostra esibizione, abbiamo messo via gli strumenti per goderci lo spettacolo e la premiazione, invece hanno fatto il nostro nome e siamo ritornati in camerino a riprenderli. Una vittoria inaspettata. Siamo andati a Roma, la città per eccellenza della conquista, e per una sola sera, in maniera piccola, si è lasciata conquistare da noi».
Accussì è un brano dalle parole e dal sound dolci ed evocativi, che nasce dalle parole di Raccuglia, dalla musica e gli arrangiamenti di Parrinello, di Di Vita e di Romano, e dalla collaborazione con il produttore musicale Riccardo Piparo e di Mauro Schiavone, che ne ha curato il pianoforte. «Accussì è un brano di intima concezione – spiegano i musicisti -. Vuole tirare fuori quella voce che è dentro di noi e che di solito tendiamo a non ascoltare, sebbene sia spesso quella giusta. Ecco perché Quannu ecchi vuci e nuddu siente, è accussì».
Non sono mancati inoltre i complimenti da parte del sindaco Orlando, che in una nota stampa ha così commentato la vittoria dei Tamuna: «Il giusto riconoscimento a una band che unisce grande cultura musicale, innovazione delle sonorità e amore per la migliore tradizione musicale italiana».
Oltre i Tamuna, nel corso della finale la giuria presieduta da Dori Ghezzi ha premiato anche altri artisti, come i Negrita per il Premio De André alla Carriera, Clementino per il “Premio per la reinterpretazione dell’opera di Fabrizio”, Teo Manzo per la sezione Poesia e Luca Pontassuglia per la sezione “Pittura”.