I rosanero provano a matare il Toro Iachini: «Non mi sento a rischio»

Quando una squadra è in un momento negativo la migliore «medicina» è la vittoria. E’ ciò di cui avrebbe bisogno il Palermo che, dopo due sconfitte consecutive, cerca un successo per rialzare la china e allontanare lo spettro della crisi. Rimasti in panne nelle sfide contro Milan e Sassuolo, i rosanero vogliono tornare subito in carreggiata ma sulla loro strada dovranno fare i conti con l’ostacolo Torino, avversario domenica alle ore 15 allo stadio Olimpico nella sesta giornata di campionato.
Gli esami non finiscono mai: il mini-ciclo di ferro, «spalmato» in otto giorni, propone un altro test impegnativo e una nuova bocciatura potrebbe avere effetti nocivi. L’eventuale terza sconfitta di fila, infatti, appesantirebbe il clima che si respira intorno alla squadra e renderebbe meno sicura la panchina di Iachini. Il tecnico, almeno sulla carta, è ancora al centro del progetto ma si trova in una posizione scomoda: pur avendo la fiducia de club, l’allenatore non sembra in piena sintonia con la dirigenza. Divergenze legate alla conduzione del mercato estivo e adesso anche alla possibilità di intervenire per pescare qualche giocatore svincolato in seguito all’infortunio dell’attaccante Djurdjevic hanno creato degli attriti e un passo falso contro i granata, accompagnato magari da una prestazione negativa, certamente non sarebbe il metodo più efficace per eliminare le piccole crepe che si sono formate sui muri dell’edificio rosanero.

Soffia aria di scontro? Il rischio c’è anche se, in conferenza stampa, Iachini getta acqua sul fuoco: «Con il presidente mi sento quasi tutti i giorni, tra di noi c’è un rapporto sincero, leale, corretto e anche positivo – ha puntualizzato il tecnico rosanero – ci sono state all’inizio della stagione delle vedute diverse relative al mercato perché io, da allenatore, avevo dato delle indicazioni che poi non si sono verificate ma abbiamo deciso di rimboccarci le maniche, lavorare sodo e cercare di aiutare quei giocatori ancora alla ricerca della migliore condizione». Iachini non vede il match di Torino come ultima spiaggia: «Eventualità di esonero in caso di sconfitta? Non credo ci siano i presupposti, considero questo un momento di lavoro nel quale stiamo cercando di acquisire e perfezionare determinati automatismi. E’ una fase fisiologica nella quale possiamo incontrare anche delle difficoltà tenendo presente che alcuni giocatori sono nuovi e devono ancora assimilare precisi meccanismi».

La sfida contro gli uomini di Ventura, in questo contesto, sarà un ulteriore banco di prova. Il calendario non è stato particolarmente generoso perché dopo avere affrontato una big come il Milan e una squadra in grande spolvero come il Sassuolo, il Palermo incrocerà adesso una delle compagini più temibili in questa fase del torneo. Il termine «rivelazione» sta ormai stretto al Toro che, in questi anni, ha fatto passi da gigante consolidando una struttura tecnica che in estate ha ulteriormente rinforzato grazie ad un mercato di primo livello basato prevalentemente sulla linea verde con innesti validi e di prospettiva.
In prima fila c’è Andrea Belotti, il grande ex di turno che, al di là della rottura avvenuta per questioni economiche, vorrà dimostrare sul campo che il presidente Zamparini ha commesso un errore a lasciarlo partire.
Per il match con i granata, nei piani alti della classifica con 10 punti e reduci dalla sconfitta rimediata a Verona contro il Chievo, Iachini ha convocato 23 giocatori. Il tecnico dovrà fare a meno dello squalificato Rigoni ma ritrova il capitano Sorrentino, in via di guarigione dopo il forfait nella gara con il Sassuolo a causa di un affaticamento muscolare al polpaccio sinistro.


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