I grillini all’Ars? Già infognati fino al collo nei giochi di ‘Palazzo’

Alla fine, due giorni fa, sui grillini eletti all’Ars non ci eravamo sbagliati. Forse abbiamo usato toni un po’ troppo rudi. Ma la sostanza è quella: questa formazione politica, che era sembrata a tanti – soprattutto agli elettori della nostra Isola – un tentativo, per certi versi radicale, di cambiare la politica siciliana, si sta rivelando un mezzo bluff. Almeno in questa prima fase è così. Poi magari – ma non ne siamo certi – qualcosa cambierà. Ma in questa prima fase l’unica cosa che questi grillini cercano sono le poltrone. 

Lungi dal mettere in campo un’idea di cambiamento della politica – per esempio, un modo diverso di intendere la presenza nel Parlamento siciliano – i ‘capi’ dei grillini di Sala d’Ercole hanno avviato trattative a tutto spiano con i rappresentanti della vecchia politica su argomenti che, francamente, ci sembrano tutt’altro che innovativi e meno che mai ‘rivoluzionari’.

Stasera il capogruppo o coordinatore del Partito in Sicilia, Giancarlo Cancelleri, in un’intervista rilasciata a LiveSicilia, spiega, a proposito dell’elezione dei vice presidenti dell’Ars, che il segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo, avrebbe voluto eleggere Mariella Maggio, ma sarebbe rimasto con il cerino in mano.

Questa dichiarazione di Cancelleri, nella sua elementare semplicità, conduce ad un bivio: o il capogruppo del Movimento Stelle all’Ars non ha capito nulla o, al contrario, ha capito tutto.

Detto in parole più semplici: se Cancelleri, partecipando – e facendo partecipare da ‘protagonista’ un po’ goffo il Movimento 5 Stelle – al mercato delle poltrone di Sala d’Ercole pensa di cambiare la politica siciliana è un ingenuo; se, invece, sta facendo tutto con scienza e coscienza, possiamo ben dire che l’esperienza dei grillini in Assemblea regionale siciliana si annuncia come una grande presa in giro.

Noi pensavamo – gli elettori siciliani e tutta l’Italia che dovrebbe sostenere Beppe Grillo lo pensa – che questo Movimento politico si sarebbe contrapposto frontalmente alla vecchia politica. Ma la politica – soprattutto la politica siciliana, soprattutto gli equilibri di Sala d’Ercole – non si cambiano andandosi a sedere al tavolo con i ‘commensali’ di sempre.

Partecipare alla spartizione delle poltrone – prima per una vice presidenza dell’Ars, adesso per i posti nelle commissioni legislative – ci sembra un atteggiamento politico un po’ strano e, comunque, piuttosto ‘vecchio’. Quasi che il cambiamento dovrà essere il frutto di un ‘patteggiamento’ con la solita politica. 

Lo confessiamo: dai grillini all’Ars ci aspettavamo qualcosa di diverso e di meno ‘istituzionale’. Se il buon giorno si vede dal mattino – visto che siamo soltanto all’inizio – il resto della giornata non si annuncia entusiasmante.

Speriamo di sbagliarci. Speriamo di essere smentiti dai fatti. Speriamo di vedere presto ‘spettacoli’ meno banali dai giochi di ‘Palazzo’ di questi giorni. Speriamo di vedere presto, oltre al mercato delle poltrone, anche qualcosa di diverso: a cominciare da un’iniziativa seria sula riduzione dei costi della politica.

 


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Alla fine, due giorni fa, sui grillini eletti all’ars non ci eravamo sbagliati. Forse abbiamo usato toni un po’ troppo rudi. Ma la sostanza è quella: questa formazione politica, che era sembrata a tanti - soprattutto agli elettori della nostra isola - un tentativo, per certi versi radicale, di cambiare la politica siciliana, si sta rivelando un mezzo bluff. Almeno in questa prima fase è così. Poi magari - ma non ne siamo certi - qualcosa cambierà. Ma in questa prima fase l'unica cosa che questi grillini cercano sono le poltrone.

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