«Molti circhi in città non hanno i permessi per gli spettacoli». Queste sono le parole degli attivisti della Lida Palermo e dell'Oipa che non demordono contro i tendoni circensi, che in questi giorni natalizi, stanno invadendo numerose piazze del capoluogo siciliano
«I circhi a Palermo non hanno autorizzazioni» Gli animalisti inviano una lettera al Prefetto
«Molti circhi in città non hanno i permessi per gli spettacoli». Queste sono le parole degli attivisti della Lida Palermo e dell’Oipa che non demordono contro i tendoni circensi, che in questi giorni natalizi, stanno invadendo numerose piazze del capoluogo siciliano. La scorsa settimana un sit-in di protesta ha fatto cessare le attività del circo di Sandra Orfei. Gli animalisti della Lida hanno iniziato a tempestare i centralini di polizia e vigili urbani per segnalare che anche senza autorizzazione si stavano tenendo gli spettacoli sotto il tendone. Gli agenti sono arrivati e hanno verificato che la struttura non aveva i permessi. Anche a Catania il circo di Sandra Orfei ha montato il suo tendone senza autorizzazioni dopo essere stato multato a Giardini Naxos. Dopo due mesi però, ecco che il comune sotto la guida di Enzo Bianco, concede le autorizzazioni.
«Le nostre proteste hanno fatto cessare per pochi giorni lo spettacolo. Ma è già ripreso, sicuramente senza gli adeguati controlli», affermano gli attivisti della Lida Palermo e l’Oipa, che non demordono ed inviano una lettera al Prefetto di Palermo, al corpo forestale dello Stato e alla Commissione provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, in cui pretendono maggiore rispetto per gli animali del circo e più attenzione da parte delle istituzioni.
«In merito a quanto accaduto nei giorni scorsi circa la mancanza di autorizzazioni da parte del Circo Sandra Orfei, all’attendato in via Ferruzza, le suddette associazioni chiedono come sia possibile che anche altri due circhi abbiano già attendato e dato il via agli spettacoli». Scrivono nella lettera gli animalisti.
«Secondo quanto appreso personalmente da funzionari della Questura, secondo varie indiscrezioni, il nostro Piano Regolatore non prevederebbe aree pubbliche e private urbanisticamente destinate all’attendamento dei circhi. A tal proposito, chiediamo se effettivamente esistano aree pubbliche e private idonee a tal fine ed eventualmente quali siano. Chiediamo come sia possibile che irregolarità di questa portata, se confermate come tali, siano emerse e sollevate esclusivamente su impulso di privati cittadini. Chiediamo severi controlli preventivi e non successivi, dovuti peraltro a segnalazioni di cittadinanza e associazioni, che pretendono maggiore attenzione, tutela e rispetto della legalità».