L'associazione ha partecipato alla realizzazione del video di denuncia sull'Etna sulle note della canzone di Pharrel Williams. Oggi, dopo la risposta della presidentessa dell'ente parco a CTzen, invia una nota in cui invita cittadini e istituzioni a un nuovo approccio nei confronti dell'immondizia - da considerare una risorsa - e a incrementare i controlli. «Noi ci siamo. E ci mettiamo a disposizione sin da subito», scrivono i membri
#Happyzzamu e la gestione degli scarti Rifiuti Zero Sicilia: «Chi inquina, paghi»
L’associazione Rifiuti Zero Sicilia ha partecipato con entusiasmo alla realizzazione del video #Happyzzamu girato sull’Etna. Abbiamo partecipato con in mente la frase del professore Paul Connett Make Love Not Waste, che tradotto in italiano è Fate l’Amore non Fate Rifiuti che parafrasa il motto sessantottino Make Love not War.
Oggi la guerra da combattere è proprio contro i rifiuti e noi la vogliamo vincere con uno spirito nuovo, positivo, che parla dei rifiuti non solo come scarto, come spreco, come qualcosa di mafioso (come purtroppo è) ma come risorsa ed oggettivamente come qualcosa di positivo. E comprendiamo anche lo spirito della presidentessa dell’Etna la dottoressa Marisa Mazzaglia che vuole portare avanti lo spirito positivo che c’è dentro l’energia della nostra Muntagna.
Per questo è necessario uno sforzo da parte di tutti, cittadini ed istituzioni che devono preservare il nostro patrimonio dell’umanità che è la Natura. Noi ci mettiamo da subito a disposizione per collaborare affinchè si riparta proprio dall’Etna. Durante il video abbiamo assistito a scene incredibili, dalle automobili smantellate, a numerosi copertoni sversati nonostante il fatto che il loro smaltimento è già pagato, e numerosi oggetti riutilizzabili abbandonati in ogni dove.
Bisogna riorganizzare la gestione dei rifiuti, con controlli ferrei (i soldati vengono mandati per difendere inceneritori e discariche), quand’è che vedremo le forze dell’ordine impiegate in operazioni di bonifica che va ben oltre le tante micro discariche abusive che di vedono. Chi inquina paga, e siamo sicuri che non è così difficile capire chi non ha smaltito un treno di copertoni a norma di legge. Noi ci siamo. E ci mettiamo a disposizione sin da subito.