Gregoretti, nave ad Augusta ma manca l’ok allo sbarco Toninelli: «Ue risponda, questione migratoria è di tutti»

Non nel porto di Catania, ma in quello di Augusta. La nave Gregoretti ha raggiunto la scorsa notte il punto d’approdo del Siracusano, ma manca ancora l’ok allo sbarco. A bordo ci sono 131 persone, delle quali 50 recuperate dal motopeschereccio Accursio Giarratano di Sciacca, il cui comandante ha rivendicato il dovere di salvare chi rischia la vita in mare, indipendentemente dalle posizioni politiche del governo.

«Ha ormeggiato stanotte al porto di Augusta, come è normale che sia per una nave militare. Ora la Ue risponda, perché la questione migratoria riguarda tutto il continente». Sono le parole del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, da cui dipende la guardia costiera. La Gregoretti, infatti, è un’imbarcazione militare italiana, che però fino a ieri aveva ricevuto il divieto d’ingresso dal Viminale, il cui capo Matteo Salvini continua a ribadire la linea dura sull’immigrazione. L’attesa quindi è ancora una volta rivolta all’Unione europea e alla disponibilità dei paesi membri di farsi carico della redistribuzione dei migranti. 

L’anno scorso ad agosto, per circa due settimane, la nave della guardia costiera Diciotti rimase bloccata con i migranti a bordo prima di ricevere l’ok allo sbarco nel porto di Catania. Quel caso finì anche al centro di un procedimento del tribunale dei ministri, poi stoppato dal parlamento che non diede l’autorizzazione a processare il ministro Salvini.

Sul caso arriva il commento di Giuseppe De Giorgi, ex capo di Stato maggiore della Marina militare dal 2013 al 2016. «Esprimo la mia piena solidarietà e vicinanza al Comandante, all’equipaggio di nave della Gregoretti e al personale delle Capitanerie impegnati nonostante tutto a compiere con onore il loro dovere di marinai per la tutela della vita in mare. L’intervento di salvataggio – prosegue De Giorgi – è stato disposto dal centro soccorso di Roma e tra i 135 naufraghi a bordo ci sono anche le persone portate in salvo dalla motovedetta della guardia di finanza qualche giorno fa. Mi auguro – conclude l’ammiraglio – che la situazioni trovi una soluzione a breve e che il personale delle Capitanerie che opera con abnegazione per la salvaguardia della vita in mare venga adeguatamente tutelato». Parole dure anche dal senatore Gregorio De Falco, già ufficiale della guardia costiera: «Sequestrare a bordo della Gregoretti, nave militare ormeggiata in acque interne, 131 naufraghi non solo è illegale, ma è stupida e inutile crudeltà».


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