Un istituto di specializzazione post diploma rivolto a chiunque voglia lavorare nel campo dell’Arte Sequenziale, mercato florido a livello nazionale e da molti anni radicato sul territorio regionale attraverso collezionisti, negozi specializzati e soprattutto grandi autori
Alla scoperta della scuola del fumetto di Palermo Campione nell’inserimento nel mondo del lavoro
Nata nel 1895, quella del fumetto è una forma d’arte che ha attraversato tutto il ventesimo secolo ritagliandosi una cospicua fetta del mercato editoriale mondiale attraverso case editrici specializzate, grandi eventi internazionali e numerosi appassionati lettori in tutto il mondo. In questo ambito, il nostro paese si classifica tra i quattro maggiori produttori globali di contenuti con Giappone, Stati Uniti e Francia e non deve stupire che Topolino sia da anni il settimanale più venduto della penisola o che molti autori nostrani, soprattutto giovani, lavorino in questo campo a livello internazionale.
Per parlare di fumetto in Sicilia, e del ruolo che i ragazzi isolani si stanno guadagnando in tutto il mondo, abbiamo incontrato Salvo Di Marco e Antonino Pirrotta, due dei quattro fondatori, con Alessandra Ragusa e Giampiero Randazzo, della Grafimated Cartoon nonché gestori e direttori, oggi, della filiale palermitana della Scuola del fumetto nata a Milano nel 1979. Un istituto di specializzazione post diploma rivolto a chiunque voglia lavorare nel campo dell’Arte Sequenziale, mercato florido a livello nazionale e da molti anni radicato sul territorio regionale attraverso collezionisti, negozi specializzati e soprattutto grandi autori. Nomi come Marco Failla, Giuseppe Franzella ed Emiliano Santalucia rappresentano una prima pattuglia di artisti locali, diplomatisi presso l’istituto milanese prima del 2000 e riusciti a raggiungere la notorietà nazionale e internazionale nel campo del fumetto e dell’illustrazione. Negli stessi anni in cui questi, all’epoca ragazzi, siciliani iniziavano il proprio viaggio nel mondo dell’arte sequenziale, qui a Palermo alla Grafimated Cartoon venivano affidate le docenze per un corso di formazione regionale denominato Arti Sequenziali.
Trattandosi di uno studio di animazione con all’attivo collaborazioni per la realizzazione di progetti come La Gabbianella e il Gatto, Aida degli alberi e più di recente l’ultima trasposizione di Pinocchio a opera di Enzo Dalò, si tratta di professionisti del settore capaci di leggere con attenzione i risultati del proprio lavoro per la Formazione regionale. Metà dei sedici allievi di quel corso oggi sono riconosciuti come alcuni dei migliori fumettisti italiani e collaborano attivamente con grandi case editrici straniere. Roberto di Salvo, Gianluca Gugliotta, Paola Antista e Rosa la Barbera sono tutti siciliani che oggi lavorano per un mercato che non conosce crisi, e proprio alla luce di questi primi successi che Palermo è diventata uno dei più importanti centri di formazione del settore, al pari di città come Roma e Milano.
La “Scuola del fumetto di Palermo” nasce l’anno successivo da un accordo tra la Grafimated e l’istituto milanese portandone sull’isola il format scolastico: corsi a tempo pieno da quattro ore al giorno per cinque giorni a settimana, con materie diversificate che vanno da sceneggiatura ad anatomia passando per prospettiva, linguaggio del fumetto e storia del fumetto, usufruendo tuttavia delle docenze fornite da artisti siciliani già affermati, affiancati da esperti esterni chiamati ad hoc tra cui Linda Cavallini, Otto Schidt, Emanuele Tenderini. Parliamo di quattordici insegnamenti totali forniti da professionisti del settore con esperienza maturata negli anni. Un corso il cui scopo ultimo è creare disegnatori e sceneggiatori attraverso la costruzione, per chi supera gli esami annuali e viene ritenuto abbastanza preparato da portare a compimento il triennio, di una tesi posta sotto forma di progetto editoriale completo.
Ogni allievo deve produrre un fumetto o un cortometraggio d’animazione, creato in maniera indipendente, oltre a sostenere un esame finale davanti ad una commissione presenziata da esponenti di varie case editrici internazionali ed editor qualificati, come Michel Foschini per Bao, C.b. Cebullski per la Marvel o Davide Catenacci per la Disney. Una eccellenza siciliana e palermitana che dopo quindici anni di attività può vantare di aver formato più di un centinaio dei nuovi professionisti del settore, riempiendo una nicchia lavorativa il cui richiamo è molto forte tra i giovani Italiani e Siciliani. Quella di Palermo è solo una delle molte scuole del settore diffuse sulla penisola, ma indubbiamente quella con i risultati più marcati nel campo dell’inserimento nel modo del lavoro, tanto da aver giustificato nel 2011 l’espansione dell’istituto verso Catania. In questo modo la Grafimated ha portato il format della Scuola del Fumetto nel resto dell’isola promuovendo corsi semestrali pomeridiani da due incontri settimanali volti alla formazione di artisti capaci di crescere successivamente anche studiando da autodidatti seguendo il metodo d’istruzione proposto dalla scuola stessa.
Davanti a simili realtà produttive osserviamo il paradosso di una regione congelata nel tempo, incapace di comprendere, soprattutto a livello commerciale e lavorativo, il valore di settori come quello dell’arte sequenziale, passato negli ultimi anni ad essere una vera e propria industria. Il fumetto si è ormai ritagliato una grande fetta del mercato editoriale nazionale, basti pensare che gli editori di fumetti, o quelli misti tra fumetto ed editoria, raggiungono il 32 per cento sul totale degli espositori presso il prestigioso Salone del Libro. Si tratta di una tendenza in rapida crescita negli ultimi cinque anni, con uno sviluppo del fenomeno derivante dall’esplosione sui mercati collaterali, come cinema, web e TV, dei personaggi nati su carta. Un settore in cui l’Italia detta legge da anni, al pari della moda, con nomi come Hugo Pratt e Milo Manara, ma che ancora stenta ad attecchire in Sicilia spingendo molti professionisti del settore verso l’estero o le regioni del nord, trasformando di fatto un istituto come la scuola del fumetto, non solo in un centro si istruzione, ma anche in un necessario punto di riferimento per collaborazioni e interazioni con le realtà esterne al territorio regionale mettendo in contatto gli allievi con gli editori aiutando i ragazzi per l’ingresso nel mondo del lavoro.