Governo Renzi: pronto un prelievo di 80 euro dalle tasche dei dipendenti pubblici e di altri lavoratori

SI TRATTA DELL’APPLICAZIONE DI UNA ‘LEGGINA’ VOLUTA DALL’EX MINISTRO, ELSA FORNERO. NON SOLO. L’INPS HA GIA’ CALCOLATO ANCHE GLI ARRETRATI (SEMPRE DA PAGARE!) DAL GENNAIO DI QUEST’ANNO. NEL COMPLESSO, QUESTO SCHERZETTO COSTERA’ A UN GRAN NUMERO DI ITALIANI 140 EURO ALL’ANNO. MA COM’E’ CHE NON NE PARLA NESSUNO?

Lungo o breve che sarà il Governo del “nuovo che avanza”, passerà comunque alla storia come il Governo degli ottanta Euro.

Ottanta Euro, quelli promessi da Renzi per accattivare le folle e distogliere la loro attenzione dai reali problemi del Paese (peraltro finora tutti irrisolti). Ottanta Euro che nessuno ha visto, dato che i pochi ad averne diritto solo dopo hanno scoperto essere in realtà molti di meno, essendo legati al reddito e a molti altri parametri, e comunque essendo “ottanta Euro” lordi.

Ma non sono solo quelli gli “ottanta Euro” per cui verrà ricordato il “nuovo che avanza”.

Il “nuovo che avanza” è riuscito ad accaparrarsi la benevolenza di molti italiani e, al tempo stesso, con una manovra economica degna di un prestidigitatore, a prelevare “ottanta Euro” dalle tasche di un numero di lavoratori di gran lunga maggiore.

A breve, infatti, verrà applicata la norma introdotta dall’ex ministro Fornero. Una leggina che prevede di togliere dalle buste paghe dei lavoratori lo 0,5 per cento del loro stipendio (di cui 1/3 a carico del lavoratore e 2/3 a carico del datore di lavoro).

Ebbene, secondo una simulazione della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, questa manovra ammonterà – indovinate quanto? – mediamente a circa 80 Euro! Un numero rilevante di lavoratori, di quelli che non hanno ancora perso il posto di lavoro, sarà penalizzato e sarà costretto a pagare una tassa “supplementare”.

La prima ‘botta’ sarà di 80 euro. Poi, calcoli alla mano, si prenderà ogni anno dalle buste paga di un gran numero di dipendenti pubblici circa 140 euro all’anno.

Non solo, ma per assurdo che possa sembrare dovranno farlo anche retroattivamente. Sì, perché l’INPS, dando prova di grande efficienza, ha ritardato nel calcolare chi, effettivamente, doveva pagare la nuova tassa e chi invece no. Per questo motivo i “fortunati” prescelti dovranno versare al Fondo anche gli arretrati, calcolati a partire da gennaio 2014.

Due milioni di lavoratori davvero “fortunati”, quelli che vedranno la propria busta paga ridotta. I soldi infatti, non saranno prelevati dagli stipendi di tutti. Il leader del Partito Democratico ha permesso che “democraticamente” venissero esonerati dal versare questa tassa i lavoratori delle aziende con meno di quindici dipendenti, ma anche i lavoratori dei sindacati, quelli degli ordini professionali e delle associazioni di categoria (Confindustria o Confcommercio, ad esempio), i collaboratori dei parlamentari, le colf e i dipendenti di “Attività delle organizzazioni religiose”.

In altre parole, una sorta di “casta” (e pochi altri) non pagherà nulla. Per gli altri invece, quelli che fino ad ora hanno retto l’Italia essendo gli unici a creare “valore aggiunto”, giù con nuove tasse. E questo grazie alle scelte degli ultimi governi (e tra questi dal “nuovo che avanza”).

Nei giorni scorsi, Renzi ha annunciato che il Governo distribuirà in busta paga ai lavoratori il soldi per la buonuscita. Non soldi pubblici quindi o aiuti di Stato: si tratta di denaro, è bene ricordarlo, da loro stessi accantonato, ma, e questo forse Renzi non lo sa, forse già utilizzati per pagare le pensioni. Molti hanno sorriso contenti pensando che in questo modo sarà più facile, forse, arrivare alla fine del mese.

Forse, però, visto quanto sta facendo, prima di gioire per le promesse di un HOMO POLITICUS (e di votarlo), sarebbe il caso di pensarci bene … molto probabilmente è in arrivo una nuova tassa.

 

 

 

 

 


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