Martedì 24 febbraio, ottavo di finale della Champions League. Lo Juventus Stadium di Torino ospita la gara d’andata. I bianconeri giocano contro il Borussia Dortmund. Niente di interessante, almeno per i tifosi del Catania, fino a quando dal settore che ospita i gruppi organizzati del tifo juventino vengono alzati quattro striscioni. Il primo, esposto più in alto, è il fondamento logico che spiega i successivi: «Gli amici dei miei nemici sono miei nemici». Quindi, suddivisi in altri due striscioni, insulti alle città di Dortmund (in lingua tedesca, «Scheibe»), Catania («merda») e Napoli («colera»).
L’immagine, passata inosservata alle televisioni, è stata immortalata in alcuni fotogrammi che adesso stanno facendo il giro del web. Era già accaduto, tanto in competizioni nazionali come internazionali, che lo Juventus Stadium venisse sporcato da cori, comportamenti, striscioni forieri di messaggi di discriminazione razziale o territoriale. E’ per questo è anche stato punito, a volte più altre meno severamente. Spesso, è d’obbligo precisarlo, la gran parte del pubblico bianconero s’è dissociata da queste che vengono definite aberrazioni del tifo.
Per sapere se quanto accaduto era già stato segnalato dagli addetti Uefa prima del tam tam mediatico, bisognerà attendere il responso del giudice sportivo, deputato a comminare sanzioni tanto a giocatori che a società. E’ certo che la Uefa ha particolarmente a cuore il tema della lotta al razzismo, tanto da fare dello slogan «no to racism» la principale declinazione del motto «Respect». Quest’ultimo è stato voluto e promosso dalla Fifa in tutte le manifestazioni calcistiche internazionali.
Che l’attenzione di parte della tifoseria juventina si sia rivolta a Catania e Napoli, proprio in occasione della partita con Borussia Dortmund, non è un caso. La ragione è fondata sul rapporto di ostilità tra la tifoseria napoletana e quella juventina e dal rapporto di amicizia intercorrente invece tra i gruppi organizzati del Borussia Dortmund, quelli del Calcio Catania(in particolare con alcuni gruppi della Curva Sud del Massimino) e quelli del Napoli. In passato, sia alcuni tifosi catanesi che alcuni striscioni rossazzurri erano stati ospitati all’interno del muro giallo, come viene definita la curva più calda del Borussia Dortmund. Ospitalità in seguito ricambiata al Massimino.
Un rapporto fatto di amicizia in cui è stata coinvolta anche la tifoseria napoletana, proprio perché vicina di quella catanese. I tifosi del Borussia Dortmund, in occasione del ferimento del tifoso napoletano Ciro Esposito, esposero uno striscione di sostegno e partecipazione alla sua lotta per sopravvivere. Venuto a mancare, parteciparono ai funerali svoltisi a Napoli. «Gli amici dei miei amici, sono pure i miei amici», questa la logica tedesca alla base del rapporto fraterno esteso dalla tifoseria del Catania a quella del Napoli. Molto più sana della logica italiana del nemico.
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