Questa non è la storia di un’azienda, ma del filo rosso che ne lega oltre un milione in tutta Italia. Tante sono infatti le realtà che, a partire dal 2011, si sono affidate a Flazio per esistere nel mondo online. Nata all’ombra dell’Etna come una delle prime start up siciliane, l’obiettivo dell’azienda era – ed è ancora oggi che sono cresciuti – quello di rendere più democratico l’accesso al web. Il termine tecnico è sitebuilder, la traduzione sono le migliaia di piccole e medie imprese sbarcate sul web: dalle realtà artigianali che hanno bisogno di restare al passo con i tempi – e i clienti – ai progetti dei giovani con buone idee ma pochi fondi.
In sostanza, si tratta di un software con cui gli utenti – anche quelli non proprio nativi digitali – possono creare, modificare e pubblicare siti web vetrina, sistemi di prenotazione e siti e-commerce senza particolari competenze o spese eccessive. L’intuizione di superare lo scoglio delle righe di codice da compilare, per passare a un sistema in cui ciò che si vede sullo schermo nella fase di realizzazione è anche ciò che apparirà sul sito, è di Flavio Flazio. L’artigiano del digitale è oggi a capo di un’azienda di 35 persone.
Ingegneri informatici, programmatori, designer, copywriter, tecnici e creativi. Un team multidisciplinare e internazionale in continua crescita. L’ultimo arrivato si chiama Michael Xenakis, ha 30 anni e da New York ha scelto di vivere a Catania. Non per il mare, le granite alla mandorla o le cipolline ma per portare Flazio anche negli Stati Uniti. Un modello di innovazione nato e cresciuto nel Meridione che, adesso, punta a costruire anche Oltreoceano le case virtuali di imprese e persone.
Fatti i dovuti aggiustamenti per un mercato diverso come quello statunitense, il punto di forza di Flazio rimarrà sempre lo stesso: il sistema drag & drop (che in italiano sarebbe “clicca e trascina”) con cui è possibile creare le pagine del proprio sito a blocchetti – spazi per testo, foto o altro – che si adattano automaticamente alle dimensioni dello schermo dei dispositivi su cui verranno visualizzate.
E se il sistema va incontro a chi oggi non ha competenze informatiche, l’altro vantaggio del fai da te è certamente l’investimento. «Con meno di dieci euro al mese i nostri utenti possono registrare il proprio dominio, usufruire del servizio di posta con l’hosting incluso e della funzionalità multilingua che permette, in modalità automatica o manuale, di tradurre il sito web in oltre cinquanta lingue – spiega Flavio Fazio – Offriamo anche un servizio di assistenza in italiano multicanale 24 ore su 24, sette giorni su sette».
Una mano tesa che ha salvato anche le realtà più scettiche, costrette a ripensare le proprie attività online durante l’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19. «Già durante i primi due mesi di pandemia il numero dei nostri clienti si è triplicato», racconta Fazio. Ulteriori pezzi di quel filo rosso sostenuto dalla rivoluzione digitale di Flazio.
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