Gli alfaniani: a Roma con Renzi, in Sicilia con Crocetta. Ma perché continuano a dichiararsi di centrodestra?

LA VERITA’ E’ CHE IL MINISTRO ALFANO E I SUOI SOCI (QUELLI POLITICI E NON GLI ‘ALTRI’, OVVIAMENTE: VEDI MARE NOSTRUM…) ABUSANO DELLA PAZIENZA E SOTTOVALUTANO L’INTELLIGENZA DEGL’ITALIANI

Ci sono buone probabilità che il Nuovo centrodestra democratico di Angelino Alfano entri a far parte dell’irresistibile Giunta regionale siciliana di Rosario Crocetta. Certo, domani, quando il PD dell’Isola riunirà i propri stati generali, non è da escludere il governatore si dichiari “imbarazzato” a fronte di un Partito – ovviamente il partito Democratico – che chiede sempre poltrone nel Governo.

Potrebbe succedere, insomma, che i ‘pupari’ del Governo Crocetta – il senatore Giuseppe Lumia e gli ‘scienziati’ di Confindustria Sicilia – davanti alla prospettiva di perdere poltrone & potere, se la ‘rifardiino’, ‘ordinando’ al presidente della Regione di mandare all’aria anche la trattativa di domani. Tutto è possibile.

Anche se, questa volta, sembra proprio che Lumia e Confindustria Sicilia dovrebbero cedere. Per almeno due buoni motivi.

In primo luogo, perché il Governo Crocetta, con il flop-day dei tirocini formativi, è arrivato al capolinea.

 

In secondo luogo perché i renziani siciliani – con in testa il leader Davide Faraone e la vice segretaria regionale del Partito Mila Spicola – hanno fatto chiaramente intendere che, questa volta, alla faccia dei ‘Bravi’, il “questo rimpasto s’ha da fare”.

I renziani siciliani – che con la sponda romana tengono le ‘cassa’ dell’attuale Governo regionale – hanno capito che Crocetta, questa volta, è alla frutta.

E’ ormai sotto gli occhi di tutti che il governatore e gli uomini e le donne del suo ‘cerchio magico’ non sanno più che pesci prendere per uscire dal culo di sacco in cui si sono cacciati.

La dimostrazione – in verità, l’ennesima dimostrazione – della confusione che regna tra i personaggi che oggi governano (si fa per dire…) la Sicilia l’abbiamo avuta ieri. Quando, in orari diversi (almeno questo!), a proposito dei mille e 600 ‘fortunati’ selezionati (si fa sempre per dire, ovviamente) con il click day, Crocetta ha detto che sono tutti validi, mentre il suo capo di gabinetto, dottore Gianni Silvia, nominato dirigente generale della Formazione, ha detto che la metà delle ‘selezioni’ non è valida…

Dobbiamo credere a Crocetta o a neo dirigente generale Silvia?

Ma il tema, oggi, non è la ‘barzelletta’ dei due click day. Oggi il tema che vogliamo trattare è il Nuovo centrodestra di Alfano, che a Roma governa con il centrosinistra. e che, in Sicilia, si accingerebbe a entrare nel Governo – di centrosinistra – di Rosario Crocetta.

L’argomento non è nemmeno la ‘qualità’ dell’eventuale scelta degli alfaniani siciliani: sono ormai sul disperato e con i consensi popolari in fase calante. E magari pensano di recuperare con la gestione di qualche assessorato la credibilità politica che hanno perso tra i siciliani. Fatti loro. E’ una ‘foscoliana’ illusione. Ma di illusioni, si sa, è fatta anche la politica. 

Quello che, invece, vogliamo sottolineare è la contraddizione – sempre più accentuata – di questa formazione politica che, alle ultime europee, data dai ‘sondaggi’ al 15 per cento, ha raggiunto appena il 4 per cento, grazie alla solita ‘gestione’ del Ministero degli Interni.

Nel resto d’Italia,ormai, quando sentono “Nuovo centrodestra democratico” si mettono a ridere, visto che questa formazione ha lasciato – almeno ufficialmente – Forza Italia per entrare in un Governo nazionale di centrosinistra.

In Sicilia questa formazione conservava un po’ di credibilità (non molta, a giudicare dai risultati elettorali siciliani delle europee, se è vero che i big di questo partito si aspettavano almeno 4-5 punti in percentuale in più: e non siamo noi a dirlo: lo dicevano loro in campagna elettorale).

Ma entrando a far parte del Governo Crocetta che credibilità conserveranno nell’immaginario dei siciliani?

Già il Governo Crocetta, in Sicilia, a parte soci & sodali, non lo sopporta più nessuno. La stessa vicenda dei click day, alla fine, altro non è che il disperato tentativo di fare proseliti con il clientelismo becero di stampo para-doroteo.

‘Addizionandosi’ al Governo Crocetta, gli alfaniani siciliani verranno assimilati definitivamente ai fallimenti del Governo Crocetta. Diciamo “definitivamente” perché già Pino Firrarello e Giuseppe Castiglione – i due ‘filosofi’ post democristiani della città del pistacchio – sono, di fatto, organici al crocettismo (Nino D’Asero, il capogruppo degli alfaniani all’Ars, ormai da tempo, non fa altro che ‘limonare’ con il Governo).

Insomma, se – bene o male – fino ad oggi, più della metà dei deputati del Nuovo centrodestra dell’Ars non ha seguito D’Asero nelle sue piroette trasformiste, con l’eventuale entrata nel Governo Crocetta tutti i parlamentari alfaniani di Sala d’Ercole verranno ‘crocettizzati’ e assimilati agli zombie del Megafono, ai “Signorsì” di Davide Faraone e ai ‘lanzichenecchi’ di Totò Cardinale da Mussomeli.

Detto questo, da qui la nostra domanda: ma è serio che una formazione politica che a Roma e in Sicilia governa con il centrosinistra continui a chiamarsi Nuovo centrodestra democratico? Alfano e compagni pensano veramente che gl’italiani – e, soprattutto, i siciliani – siano dei rimbambiti?

Via, ministro Alfano, scegliamo un altro nome. Vuole un’idea? Si legga – se non ancora ha avuto la fortuna di leggerlo – I Vicerè di Federico De Roberto. Lì dentro troverà tanti personaggi che le rassomigliano e che hanno anticipato tante sue gesta…

Magari gli viene un’idea.


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