Dopo la fumata nera al primo turno, si giungerà probabilmente allelezione del Preside nel secondo turno fissato per martedì 15 aprile: sarà l'ex Preside l'ago della bilancia. Ma riteniamo indispensabile che il voto dei delegati studenteschi sia trasparente
Giurisprudenza: un’altra facoltà spaccata in due
Giurisprudenza elegge il nuovo Preside. Ancora una volta – come è successo pochi mesi fa ad Architettura di Siracusa – ci troviamo di fronte a una facoltà spaccata in due. Una facoltà in cui, di conseguenza, il voto dei rappresentanti studenteschi ha anch’esso, in teoria, un certo peso: 9 voti sui 95 aventi diritto a partecipare alle elezioni.
Si è votato martedì 8. E nonostante l’altissima partecipazione (hanno votato ben 94 su 95 aventi diritto), nessuno dei due candidati in lizza per la successione ad Arcidiacono – i professori Mario Barcellona e Vincenzo Di Cataldo – ha raggiunto il quorum richiesto: 48 voti, maggioranza assoluta.
Il professor Mario Barcellona, ordinario di Istituzioni di diritto privato, ha ottenuto infatti 40 preferenze, mentre il professor Vincenzo Di Cataldo, ordinario di Diritto commerciale, ha ottenuto 41 preferenze; 8 sono state le schede bianche, 5 quelle nulle.
Tra i voti nulli e gli astenuti si deve contare la schiera dei fedelissimi dell’ex preside, il professor Arcidiacono, che sarà dunque determinante. Si prevede che alla seconda tornata di votazioni, che si terrà martedì prossimo e per la quale occorrerà conquistare sempre la maggioranza assoluta dei 95 aventi diritto (81 tra docenti, assistenti e ricercatori confermati, 5 rappresentanti del personale, 9 rappresentanti degli studenti) l’ex Preside scioglierà la riserva, schierandosi per uno dei due candidati e contribuendo quindi in maniera decisiva all’elezione del suo successore.
Come nel caso di Architettura, Step1 continua a ritenere indispensabile che – per ragioni di trasparenza del voto – i delegati studenteschi, in quanto rappresentanti, esprimano in assemblea e attraverso un pubblico dibattito sui siti web studenteschi le loro opzioni di voto, giustificandole in relazione alle esigenze e alle aspirazioni della componente studentesca.