«Perché sono divisi in mille fazioni, come al palio di Siena». Una similitudine che rende l’idea di una competizione in cui, al di là dello spirito che certamente lega tutti insieme, ognuno alla fine corre per sé. Ed è così che, tra i corridoi di palazzo degli Elefanti, viene semplificato il quadro di quello che […]
Il pezzo mancante del puzzle della giunta a Catania: «Tutti divisi, come al palio di Siena»
«Perché sono divisi in mille fazioni, come al palio di Siena». Una similitudine che rende l’idea di una competizione in cui, al di là dello spirito che certamente lega tutti insieme, ognuno alla fine corre per sé. Ed è così che, tra i corridoi di palazzo degli Elefanti, viene semplificato il quadro di quello che dovrebbe essere l’ultimo giro di valzer della giunta del sindaco di Catania Enrico Trantino. Il vicesindaco e assessore all’Urbanistica Paolo La Greca, da qualche giorno, si è dimesso per «crescenti impegni accademici». Il posto lasciato vacante, però non farà in tempo a intiepidirsi. Già entro la settimana, infatti, dovrebbe essere di nuovo occupato. Almeno quello da assessore. Su quello da vicesindaco, invece, la partita sembra ancora tutta aperta.
Il fratello più votato

Per sostituire La Greca – che, come dicono in molti negli ambienti comunali, «più che un politico è stato un tecnico» – sta già scaldando i motori Daniele Bottino. Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, che si guadagnò sul campo il titolo di più votato per la tornata elettorale del 2023 (con oltre 2300 voti), da tempo attende questo agognato momento. Anche se, almeno per ora, non pare intenzionato a fare un passo indietro dal suo scranno al Consiglio comunale. Non prima, almeno, di avere un’assoluta certezza sul suo futuro prossimo. Nel caso delle sue dimissioni da consigliere, infatti, al suo posto siederebbe Santo Russo. Primo dei non eletti di Fratelli d’Italia che, però, sarebbe troppo legato – specie ultimamente – ad Andrea Barresi per ispirare fiducia ai meloniani più convinti. Barresi infatti, insieme alla collega Paola Parisi, di recente ha abbandonato i fratelli per approdare nella Lega di Luca Sammartino.
Temporeggiare per gli avvicendamenti
Così, almeno per il momento, prima di fare questo passo, Bottino resta con il piede nella sua scarpa. Quel che è certo è che anche nel futuro da assessore, non sarebbero sue le deleghe che furono di La Greca. L’Urbanistica, in primis, sarebbe già presa e proprio dal sindaco Trantino. Quello di Bottino, però, non sarebbe l’unico avvicendamento amministrativo-politico all’orizzonte di Palazzo degli elefanti. Anche la stanza dell’assessorato che, da circa otto, anni è occupata da Sergio Parisi potrebbe cambiare targhetta all’ingresso. Il candidato prescelto per i Lavori pubblici sarebbe l’ex consigliere Luca Sangiorgio. Il lasciapassare sul suo nome sarebbe già arrivato tanto da Palermo quanto da Roma. A sentire le voci di corridoio di Palazzo degli elefanti, però, sarebbe proprio il sindaco Trantino a volere quantomeno temporeggiare. «Qualche mese al massimo», sussurrano i bene informati aggiungendo che «in alcuni casi, si tratta di decisioni già rinviate per almeno un anno».
Il puzzle della giunta a Catania
E, anche con questo incastro, non sarebbero ancora tutti al loro posto i pezzi del puzzle comunale. Ci vorrebbe ancora almeno uno scambio, stando alla mozione portata avanti dagli autonomisti locali. Quello tra la consigliera dell’Mpa Serena Spoto e l’assessore ai Servizi sociali Bruno Brucchieri. L’una al posto dell’altro e il gioco è (quasi) fatto. A quel punto resterebbe in sospeso soltanto una poltrona in giunta per un altro autonomista. E in pole position c’è, senza dubbio, Orazio Grasso. L’uomo su cui il partito punta tutto e che, però, per questioni strettamente personali, non ha ancora sciolto le riserve.
Per questo, intanto, l’Mpa pensa già a un eventuale sostituto. E lo ha già individuato in Carmelo Coppolino: «Medico di professione, politico per vocazione», lo descrive a MeridioNews chi lo conosce bene. E fin dai tempi in cui fu presidente del primo Municipio prima e consigliere comunale con Grande Catania poi. Con un passaggio in Sicilia futura e il tentativo di un salto al livello regionale. Un equilibrio geografico con cui si potrebbe arrivare fino alla fine del mandato. Ma in cui manca ancora la pedina della vicesindacatura. Si muoverà verso Forza Italia con l’assessore Massimo Pesce o si andrà in direzione più leghista?