Secondo i carabinieri della compagnia di Nicosia l'uomo aveva preso in affitto il terreno per avviare la coltivazione. Il tutto utilizzando una carta d'identità rubata. Ad agosto erano finiti in manette anche una coppia di coniugi, Alfio D'Antoni e Corradina Saitta, che si sarebbero occupati della cannabis
Gestiva piantagione con 800 chili di marijuana Preso Antonio Consoli, era latitante da agosto
Una piantagione con 160 arbusti di cannabis, per un peso complessivo di 800 chilogrammi, gestita sotto falso nome. È questa l’accusa con cui è finito in manette il 45enne di Catania Antonio Consoli. L’uomo era irreperibile dallo scorso agosto, cioè da quando i carabinieri hanno scoperto la coltivazione in un appezzamento di terreno nel territorio di Centuripe, in provincia di Enna, in contrada Vallone di Fontana Murata. La droga avrebbe portato sul mercato più di 34mila dosi di stupefacente.
I militari della compagnia di Nicosia avevano già catturato in flagranza due coniugi catanesi: Alfio D’Antoni e Corradina Saitta, entrambi 41enni. Successive le indagini, coordinate dal sostituta procuratrice della procura di Enna Stefania Leonte, accertarono che il terreno dove si trovava la piantagione era stato preso in affitto con regolare contratto da Consoli che, a quanto pare per assicurarsi l’impunità, aveva usato una carta d’identità rubata. L’uomo era ricercato ed è stato bloccato ieri a bordo della sua auto a Catania, nel quartiere di San Giorgio.