«Santi Palazzolo ha compiuto un atto di coraggio, di cui siamo orgogliosi. Ha denunciato la trappola in cui lo aveva costretto un criminale. Ha cercato legalità e trasparenza, la stessa che noi siamo chiamati ad applicare». Dario Colombo, amministratore delegato della Gesap, la società di gestione dello scalo di Palermo, prova a mettere ordine in una faccenda portata alla ribalta dal sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone. Tutto ruota attorno al contratto di locazione di uno spazio nell’area commerciale dell’aeroporto Falcone Borsellino di Palermo, destinato al pasticcere Santi Palazzolo, l’uomo che con la sua denuncia ha fatto arrestare il presidente della Camera di commercio di Palermo, Roberto Helg, per una tangente da 100.000 euro.
Su Twitter l’esponente del Governo Renzi scrive: «Gesap non rinnova contratto locazione a Santi Palazzolo. Che segnale è per chi si ribella e denuncia?». «Entro il 30 settembre dovrà chiudere la sua pasticceria dentro l’aeroporto di Palermo» aggiunge il renziano su Facebook, invitando la Gesap a «chiarire la sua posizione e cambiare una decisione che appare incomprensibile».
Ma per la società che gestisce lo scalo di Palermo non c’è nessun caso Palazzolo. «Esistono delle normative che vanno rispettate – spiega Colombo a Meridionews -. Il Codice degli appalti stabilisce che l’assegnazione degli spazi avvenga a seguito di un bando ad evidenza pubblica e che nelle more che tale gara venga espletata e ci sia l’aggiudicatario definitivo vi sia una proroga tecnica, regolarmente concessa a Palazzolo». Fino a settembre, termine entro il quale la società che gestisce lo scalo di Palermo pensa di concludere l’iter per il bando. «Serve il rispetto della legge e della trasparenza e il Cda della Gesap non avrebbe potuto fare diversamente senza commettere un illecito – aggiunge -. La pasticceria Palazzolo e Siciliarte occupano uno spazio commerciale dal 2008, sempre grazie ad affidamenti diretti. Una pratica a cui ho detto basta che con il mio insediamento». Per rispetto della legge.
L’auspicio di Colombo è che il pasticciere possa vincere l’affidamento. «Ha tutti i requisiti e le carte in regola per concorrere al bando ad evidenza pubblica. Per la qualità dei suoi prodotti e per la sua storia. Va premiato nella legalità e nel rispetto delle regole. Le stesse che lui ha cercato con la sua denuncia e per la quale ha tutta la nostra solidarietà». La denuncia di Faraone? «Mi auguro sia stata fatta in buona fede. Senza elementi tecnici non si può entrare nel merito della vicenda e noi siamo disponibili al confronto. Anche lui non avrebbe agito diversamente».
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