La senatrice del Pd prenderà il posto di Maria Elena Boschi, che passa al ruolo di sottosegretaria alla presidenza del Consiglio. Per la siciliana l'esperienza in politica è iniziata nel 1987. In questi 29 anni è stata nella squadra governativa di Romano Prodi e avversaria nel 2008 di Raffale Lombardo in Sicilia
Gentiloni sceglie la catanese Anna Finocchiaro Nominata ministra per Rapporti con parlamento
Il primo nome che il nuovo presidente del consiglio Paolo Gentiloni legge alle 18.40 per presentare la sua squadra di governo, è quello di una catanese. Anna Finocchiaro è stata nominata ministra «senza portafoglio per i Rapporti con il parlamento». Lascia quindi l’incarico di presidente della commissione Affari costituzionali al Senato, dove ha collaborato alla stesura della riforma costituzionale bocciata dal referendum del 4 dicembre scorso. Prenderà il posto di Maria Elena Boschi, che passa al ruolo di sottosegretaria alla presidenza del Consiglio. Nata a Modica il 31 marzo 1955, nel curriculum di Finocchiaro c’è un’esperienza da magistrata fino al 1987 quando inizia la sua carriera politica, mai interrotta fino a oggi. 29 anni in cui è stata anche consigliera comunale al Comune di Catania con il Partito comunista italiano. Per lei quella con Gentiloni non sarà la prima esperienza da ministra. A volerla nel suo governo era stato anche Romano Prodi, che nel 1996 la nomina alle Pari opportunità. Ruolo che ricopre per due anni, fino al 1998.
Nel 2006 arriva il primo mandato al Senato. Incarico che riveste anche nella sedicesima e diciassettesima legislatura con l’elezione in un collegio della Puglia. A palazzo Madama dal 2006 ricopre il ruolo di capogruppo, prima de l’Ulivo e successivamente – fino al 2013 – del Partito democratico. La ministra fresca di nomina è stata candidata alle elezioni regionali in Sicilia nel 2008. Esperienza che si conclude però con la vittoria bulgara del suo principale antagonista, l’autonomista ed ex presidente della provincia di Catania Raffaele Lombardo. I rapporti tra i due si appianano qualche anno dopo e nel 2010 il Partito democratico entra nel governo di centrodestra. Sono lontani i tempi in cui Finocchiaro definiva Lombardo come una sorta di clone dell’ex governatore Totò Cuffaro, con una politica che si contraddistingueva con «una concezione del potere fatta di occupazione della cosa pubblica, inefficienze e sprechi»
Il nome della politica catanese è legato anche alla corsa al Quirinale che però si conclude nel febbraio 2016 con l’elezione di Sergio Mattarella a presidente della Repubblica. Ad Anna Finocchiaro le cronache giornalistiche associano anche il nome del marito Melchiorre Fidelbo, condannato dal tribunale di Catania a nove mesi con pena sospesa per abuso d’ufficio. Il professionista è stato una delle figure chiavi dello scandalo Pta di Giarre. Vicenda relativa all’appalto per l’informatizzazione del presidio ospedaliero in provincia di Catania. Un’assegnazione diretta e senza gara d’appalto alla società Solsamb Srl, amministrata da Fidelbo.