Un cane impiccato a una corda è stato fatto trovare appeso al cancello della residenza estiva di un dipendente Eni della Raffineria di Gela, in contrada Manfria, zona balneare a 6 km a ovest della città. L’uomo, un operaio di 43 anni, incensurato, non ha saputo dare alcuna motivazione all’inquietante episodio dall’evidente scopo intimidatorio, che ha scosso l’intera famiglia, quando, stamani, iniziata la tradizionale gita fuori porta dell’1 maggio, è stata fatta la macabra scoperta.
Sul posto è intervenuta la polizia che ha interrogato a lungo sia l’operaio che la moglie. Non viene scartata l’ipotesi della vendetta. I sospetti, infatti, sembrano indirizzarsi su alcuni giovani (qualche coppietta ma anche spacciatori o tossicodipendenti) che si appartavano vicino a quel villino di Manfria e che il proprietario ha più volte mandato via con durezza, minacciando di chiamare le forze dell’ordine.
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