Un cane impiccato a una corda è stato fatto trovare appeso al cancello della residenza estiva di un dipendente Eni della Raffineria di Gela, in contrada Manfria, zona balneare a 6 km a ovest della città. L’uomo, un operaio di 43 anni, incensurato, non ha saputo dare alcuna motivazione all’inquietante episodio dall’evidente scopo intimidatorio, che ha scosso l’intera famiglia, quando, stamani, iniziata la tradizionale gita fuori porta dell’1 maggio, è stata fatta la macabra scoperta.
Sul posto è intervenuta la polizia che ha interrogato a lungo sia l’operaio che la moglie. Non viene scartata l’ipotesi della vendetta. I sospetti, infatti, sembrano indirizzarsi su alcuni giovani (qualche coppietta ma anche spacciatori o tossicodipendenti) che si appartavano vicino a quel villino di Manfria e che il proprietario ha più volte mandato via con durezza, minacciando di chiamare le forze dell’ordine.
Quaranta miliardi di euro. Sarebbe questo il giro d'affari delle mafie in Italia. Un numero…
Una processione vissuta in preghiera con la sospensione di tutti i segni festosi. Niente banda…
Un uomo, 29enne originario del Bangladesh, è stato accoltellato la scorsa notte a Palermo, nel mercato…
La Polizia, a Catania, ha denunciato un 20enne responsabile del furto di un borsello all’interno…
I carabinieri della sezione Radiomobile della compagnia di Marsala hanno arrestato in flagranza un 35enne…
Un operaio irregolare, originario del Màghreb, è stato abbandonato per strada nell'isola di Panarea, lontano…