Anche la procura di Gela ha aperto un’inchiesta sulla morte di Loris Rodoti, il bambino di nove anni investito a fine gennaio mentre in bicicletta stava andando a un allenamento di calcio. Un’indagine che si affianca a quella già avviata dalla procura di Palermo dopo la morte del bimbo, avvenuta in un ospedale del capoluogo. […]
Foto di Jerry Italia
Il bambino di Gela morto dopo essere stato investito a gennaio: i dubbi e le indagini aperte da due procure
Anche la procura di Gela ha aperto un’inchiesta sulla morte di Loris Rodoti, il bambino di nove anni investito a fine gennaio mentre in bicicletta stava andando a un allenamento di calcio. Un’indagine che si affianca a quella già avviata dalla procura di Palermo dopo la morte del bimbo, avvenuta in un ospedale del capoluogo. «Ci stiamo coordinando», dice il procuratore capo di Gela, Salvatore Vella, a proposito delle indagini avviate in parallelo. La sera del 30 gennaio Loris viene investito nel quartiere Settefarine. L’auto, con a bordo due giovani, travolge le bici su cui viaggiavano lui e un suo compagno di giochi, sbattendoli con violenza sull’asfalto. Ed è proprio Loris ad avere la peggio.
Le sue condizioni appaiono subito gravi: primo soccorso a Gela, poi il trasferimento d’urgenza a Catania. Loris sembra reagire: dopo giorni di cure, viene dimesso. Il peggio sembra passato. Il suo ritorno a Gela viene accolto con una grande festa organizzata da amici e parenti che coinvolge l’intero quartiere. Ma quella che sembrava una storia a lieto fine si trasforma giorno dopo giorno in un incubo. A casa il piccolo inizia a lamentare problemi respiratori e di notte si sveglia di soprassalto, in preda a un malessere inspiegabile. Finché, il 5 marzo, la situazione precipita. Il nuovo ricovero a Palermo non basta: pochi giorni dopo Loris muore.
Ora la procura di Gela e quella di Palermo cercano la verità. Due fascicoli, un’unica domanda: qualcuno ha sbagliato? L’autopsia stabilirà se ci siano state negligenze nel percorso di cura. Il bambino era stato dimesso troppo presto? I segnali del peggioramento sono stati ignorati? La magistratura ha sequestrato la salma e le cartelle cliniche di tutti gli ospedali coinvolti. Un’inchiesta che potrebbe trasformarsi in un caso giudiziario clamoroso. Per i genitori di Loris il dolore è doppio. La loro famiglia aveva già vissuto una tragedia: nel 2014 lo zio del bambino morì in un incidente stradale a soli 17 anni. Intanto Gela si stringe nel cordoglio. Il sindaco ha proclamato il lutto cittadino per il giorno dei funerali, mentre gli ultrà del Gela Calcio hanno scelto il silenzio sugli spalti, in segno di rispetto. Nel frattempo la magistratura indaga su più fronti per capire se la morte di Loris poteva essere evitata.