Gela, capitan Bonaffini e la squadra non mollano «Vestiamo una maglia gloriosa, onoriamo la città»

«Svolgiamo il nostro lavoro come dei professionisti e cerchiamo di trovare ogni giorno gli stimoli giusti, al di là di tutto». Centrocampista e capitano del Gela, il classe ’81 Alessandro Bonaffini spiega così a MeridioNews il momento difficile in casa biancazzurra, con la dirigenza che al momento avrebbe mollato anche a causa di un braccio di ferro con l’amministrazione comunale sullo stadio Presti. E proprio la chiusura dell’impianto è stato uno dei motivi per cui la società aveva annunciato il suo abbandono: «Credo che questa situazione pesi tanto – prosegue Bonaffini – e domani saremo costretti a giocare in campo neutro (contro il Paceco si giocherà al Mazzola di San Cataldo). Giocare lontano dalle mura amiche non agevola perché rappresenta un ostacolo per raggiungere gli obiettivi. Prima abbiamo giocato a Licata, pur conoscendo questi campi non c’è nessun tipo di vantaggio per noi». Al di là di tutto, la squadra continua ad allenarsi e onorerà il campionato fino alla fine, come già comunicato in conferenza stampa: «Non è facile, ma quando entri in campo devi dimenticare tutto. Inoltre abbiamo una grossa responsabilità perché indossiamo una maglia prestigiosa e rappresentiamo anche una città, quindi per noi è giusto portare a termine il campionato».

Alla guida del gruppo c’è mister Nicola Terranova, anche lui elogiato dal gruppo per come sta affrontando la situazione: «Si deve dare merito a quello che fa il mister in una situazione non facile. Lui è carico di entusiasmo e come noi vuole chiudere al meglio una stagione turbolenta. Abbiamo avuto tantissimi ostacoli che non hanno agevolato il nostro cammino. Noi però dobbiamo pensare a scendere in campo con la giusta determinazione». Nonostante le difficoltà, la squadra è settima in classifica con 40 punti: «Noi e i risultati non ci entriamo nulla. La partita aperta è tra società e amministrazione e riguarda la riapertura dello stadio, perché in queste categorie si va avanti con incassi e sponsor e se il campo resta chiuso questo viene a mancare». Se la situazione appare molto ingarbugliata, il capitano ha comunque parlato con la società qualche giorno fa: «Io ho avuto un confronto con la dirigenza, per la precisione prima della partenza per Nocera. Sicuramente il futuro non è molto chiaro e se non si risolvono le problematiche tra Comune e società la situazione rischia di sfuggire di mano. Mi auguro che si arrivi a un punto di incontro soprattutto per la città e per i tifosi che alla fine sono quelli che ci rimettono».

Questo aumenta i rammarichi per quelli che erano stati gli obiettivi annunciati dal club prima della stagione, ovvero il raggiungimento della zona play off: «La società era partita con tante ambizioni e con noi si è comportata sempre bene. La chiusura dello stadio però comporta dei danni economici che si ripercuotono anche sul club. Lo stadio influisce tantissimo sulla volontà della società di continuare». Adesso non si sa ancora nulla sulle presunte trattative che potrebbero portare a un avvicendamento in seno alla società, ma il primo tassello da mettere a posto è sicuramente l’accordo con l’amministrazione comunale, con cui i rapporti non sono mai stati idilliaci: «Bisogna mettere da parte l’orgoglio – spiega Bonaffini -, pensare alla città a soprattutto ai tifosi». Molti giocatori, intanto, si sono detti pronti a restare in caso di progetto importante: «Chi non vorrebbe restare qui a Gela? La città ti fa sentire un calciatore importante».

Bonaffini veste la maglia del Gela da tre anni ed è legato alla piazza al punto da essere capitano dei biancazzurri e di riservare parole d’oro per la città che lo ospita: «Se sono legato alla piazza il merito è della gente che mi stima tanto e mi fa stare bene».


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