Gazebi e banchetti, è polemica sul canone Solo sconti per le associazioni no profit

Il nuovo Regolamento per l’applicazione del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche sarà presto in discussione al consiglio comunale di Catania. Doveva essere fatto già molti anni fa, quando il decreto legislativo n.446 del 15/12/1997 istituisce un canone per l’occupazione del suolo pubblico in sostituzione della Tosap – tassa occupazione spazi ed aree pubbliche. Ma tant’è. Pochi giorni fa, comunque, ai consigli di municipalità della città, è arrivata copia della proposta del regolamento  dalla ragioneria generale del comune. Ogni municipalità dunque, dovrà adesso esprimere parere, seppur non è vincolante ai fini della votazione del consiglio, entro pochi giorni. Ma i consiglieri della VI municipalità Agatino Lanzafame (Mpa), Alessandro Fodale (Pd)  ed Ernesto Mangano (Pdl) non lo ritengono opportuno e chiedono che venga modificato.

«Il problema è che nel regolamento proposto, tra le varie eccezioni al pagamento del canone, non sono previste esenzioni per attività per occupazioni finalizzate allo svolgimento di attività filantropiche, culturali e sportive realizzate senza fini di lucro. È irragionevole e ingiusto» afferma Lanzafame. Per questo tipo di attività sono previste soltanto delle agevolazioni. L’articolo 26 infatti specifica che «per le occupazioni di suolo pubblico effettuate in occasione di manifestazioni politiche sindacali, culturali, filantropiche, sportive si applica una riduzione del 50 per cento del canone dovuto». Inoltre la manifestazione non deve avere fini di lucro e deve essere aperta al pubblico gratuitamente.

Non è previsto nessun canone, invece, per tavoli utili alla raccolta di firme per referendum o petizioni, ma «da parte di associazioni politiche o sindacali» come specificato al punto G dell’articolo 4 – sulle esclusioni dal canone – del regolamento. O ancora per manifestazioni o iniziative a carattere politico purché l’area occupata non ecceda i 10 metri quadri  (punto z) – per occupazioni effettuate da partiti o associazioni e finalizzate alla sola propaganda relativamente alle elezioni o al referendum (punto bb). Esenzione totale è prevista anche per le manifestazioni religiose. Al punto aa, infatti si legge che l’esenzione è prevista anche per «occupazioni effettuate da enti religiosi esclusivamente per l’esercizio di culti ammessi dallo stato».

Nessuna preoccupazione dunque per i bambini dell’oratorio che magari si organizzano in giornate di gioco nelle piazze cittadine, ma forse qualche preoccupazione c’è per le tante associazioni culturali e no profit che organizzano manifestazioni in città. La proposta di regolamento non è pubblica, le associazioni non la conoscono ancora, ma alla nostra comunicazione Saro Rossi dell’Arci di Catania si dichiara scandalizzato dalla possibilità di dover pagare il suolo pubblico per le attività no profit. E parla di una grossa limitazione: «Organizziamo la Festa della contaminazione in piazza Carlo Alberto ogni anno, un momento di condivisione interculturale in allegria, se dovremo pagare il suolo pubblico per organizzarla non potremo più farla» dice. Secondo Rossi, inoltre, tale prospettiva sarebbe in contraddizione con lo statuto del comune che «conferisce un ruolo importante alle associazioni».

Si riferisce all’articolo 41 dello statuto comunale che prevede un albo delle associazioni, mai attivato, di cui vi abbiamo parlato quando 26 associazioni, provocatoriamente, ne hanno chiesto l’iscrizione. Di una proposta assurda e fuori luogo e di un ruolo importante riconosciuto seppur idealmente dallo statuto del comune di Catania all’associazionismo parla anche Mirko Viola di CittaInsieme, che però aggiunge che «in effetti non c’è scritto da nessuna parte che deve essere gratuito». Tutto è ancora da decidere. Le modifiche sono sempre possibili e auspicate da più parti. Ma saranno fatte? E in che tempi? Non rimane che attendere notizie da Palazzo degli Elefanti.

Intanto in questi giorni, a proposito di occupazione abusiva, è stato rimosso il gazebo del bar di via Etnea di fronte la villa Bellini e altri verranno smontati, pena una multa salata. È stato dato qualche giorno di tolleranza per lo smontaggio.

[Foto di UvaFragola]


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