«Di fronte al dramma dell’emergenza idrica, l’Europa ha il dovere di garantire un sostegno concreto ai territori più fragili e periferici, per questo invito la commissaria Jessika Roswall in Sicilia perché la resilienza si costruisce con investimenti mirati e attraverso l’ascolto di chi, come i siciliani, ha bisogno di risposte rapide e concrete». Lo ha detto il […]
La crisi idrica e l’invito di Galvagno alla commissaria europea: «Venga in Sicilia»
«Di fronte al dramma dell’emergenza idrica, l’Europa ha il dovere di garantire un sostegno concreto ai territori più fragili e periferici, per questo invito la commissaria Jessika Roswall in Sicilia perché la resilienza si costruisce con investimenti mirati e attraverso l’ascolto di chi, come i siciliani, ha bisogno di risposte rapide e concrete». Lo ha detto il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno intervenendo a Bruxelles nel corso della 167esima sessione plenaria del comitato europeo delle Regioni, presieduta da Kata Tüttő, portando all’attenzione delle istituzioni europee la difficile situazione che l’Isola sta vivendo a causa della prolungata emergenza idrica.
Nel suo intervento, rivolgendosi alla commissaria europea per l’Ambiente e la resilienza idrica Jessika Roswall, Galvagno ha sottolineato come proprio «la strategia europea deve tenere conto delle specificità dei territori, affrontando la crisi con soluzioni uniche e non standardizzate» e ha quindi chiesto di «venire in Sicilia per potere tastare con mano le problematiche che il mio territorio sta vivendo». Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana ha ricostruito la situazione che sta vivendo la Sicilia, fronteggiando la siccità con conseguenze significative soprattutto nel comparto dell’agricoltura.
«Il governatore Renato Schifani e la presidente Giorgia Meloni – ha affermato Galvagno – operando in stretta sinergia, hanno messo in campo azioni importanti come lo stanziamento di un fondo per consegnare al più presto tre dissalatori nelle aree di Trapani, Gela e Porto Empedocle, impianti che permetteranno di garantire acqua potabile, quindi benefici significativi alla popolazione. Occorre però -conclude Galvagno – un’azione più incisiva proprio da parte dell’Europa che non può lasciare da sole regioni, come la Sicilia, a gestire un’emergenza così importante».