Il circolo di Rifondazione Comunista festeggia il rientro del 30enne militante, liberato ad Amburgo dopo tre mesi di carcerazione preventiva con l'accusa di aver lanciato una bottiglia di vetro all'indirizzo della polizia tedesca. «Una terribile odissea ma anche una grande solidarietà»
G20, Emiliano Puleo torna a Partinico Legali: «Pressioni per farlo confessare»
«Si conclude, finalmente, dopo tre mesi di carcerazione preventiva, la terribile odissea del nostro compagno, fratello e amico Emiliano Puleo nelle carceri di Amburgo per aver manifestato legittimamente contro il G20». Dopo la notizia di ieri della liberazione del 30enne militante di Partinico, che ha scontato tre mesi di detenzione a Billwerder con l’accusa di aver lanciato una bottiglia di vetro all’indirizzo delle forze dell’ordine tedesche, il locale circolo di Rifondazione Comunista festeggia il suo rientro.
Alle 20 e 30 l’appuntamento in città per poi andare ad accogliere Puleo all’aeroporto di Punta Raisi: «È stata una lunga stagione caratterizzata da un’interminabile attesa, angoscia ma anche da una grande solidarietà da parte di compagni e amici di ogni parte di Italia e d’Europa». Anche i genitori di Emiliano, Ottavio Puleo e Fina Fontana, rivolgono un invito per un brindisi nella propria casa, venerdì 6 ottobre alle ore 20, «a tutti coloro che in questi tre difficili mesi hanno manifestato preoccupazione, sostegno e solidarietà per Emiliano».
E intanto Britta Eder e Maja Beisenherz, legali del giovane particinese, salutano con favore la decisione del giudice tedesco che ha stabilito la condanna ad un anno e sei mesi, con la pena sospesa per via della condizionale. «Il dibattimento è stato un grosso successo – affermano gli avvocati – perché per la prima volta la manovra della Procura di fare pressione per avere una confessione non ha avuto successo. Emiliano è stato liberato senza confessione e nel ricorso in appello la difesa farà di tutto e lotterà per avere l’assoluzione piena. Nel processo è emerso che il modo di procedere della polizia durante il G20 anche in questo caso non era in linea con le norme di legge e che occorre riflettere sull’intervento degli agenti in borghese che operavano segretamente».