Un avviso di chiusura delle indagini è stato notificato dalla procura di Catania a funzionari e impiegati. Coinvolti i dirigenti dei principali settori, ad eccezione dell'ufficio tecnico, per fatti risalenti al 2015. Appostamenti e video dei carabinieri
Furbetti cartellino, 49 indagati a Piedimonte Etneo Accusati di truffa oltre metà dipendenti del Comune
Sono ben 49 i dipendenti del Comune di Piedimonte Etneo raggiunti in queste ore da un avviso di chiusura delle indagini della procura di Catania. L’inchiesta, svolta dai carabinieri della locale stazione fra la primavera e l’estate del 2015, ipotizza la truffa ai danni dell’ente pubblico perpetrata attraverso timbrature dei cartellini a cui non avrebbe fatto seguito attività lavorativa e scambi di badge fra impiegati.
Attraverso appostamenti, lunghe attività di osservazione e video, gli inquirenti avrebbero appurato condotte illecite che, di fatto, riguarderebbero più della metà del personale in servizio nell’ente di corso Vittorio Emanuele II. I comportamenti fraudolenti si sarebbero verificati in tutti i settori, a eccezione dell’ufficio tecnico. Nell’elenco degli indagati figurano così impiegati e i dirigenti all’epoca alla guida di Affari generali, Ragioneria, Polizia municipale e così via.
Nessun coinvolgimento per quanto riguarda cariche politiche. A Piedimonte Etneo dal 2013 è sindaco Ignazio Puglisi, vicino al Pd, espressione di una coalizione civica. L’avvocato ha ottenuto il secondo mandato a giugno 2018. Secondo quanto si apprende, nei prossimi giorni l’autorità giudiziaria dovrebbe fornire ulteriori dettagli.