Sette giorni dopo il duplice delitto di Melina Marino e Santa Castorina a Riposto è il giorno dei funerali. Le celebrazioni si svolgeranno in due momenti diversi. L’ultimo saluto a Castorina nella chiesa dei Santi Apostoli, mentre le esequie di Marino, alle 15.30, nella chiesa Santissima Maria del Carmelo. La tumulazione del corpo di Salvatori Turi La Motta, l’ergastolano in permesso premio che si è suicidato davanti la caserma dei carabinieri dopo avere ucciso le due donne lo scorso 11 febbraio, come riportato da Il Gazzettino, avverrà in forma privata al cimitero di Riposto.
I sacerdoti delle parrocchie del Comune esprimono «dolore per quanti hanno perso la vita e vicinanza a tutti i parenti delle vittime». Questo uno dei passaggi di un messaggio consegnato alle comunità parrocchiali in questi giorni al termine delle messe: «Da dove ricominciare? Assecondare la tentazione del chiacchiericcio e dei facili giudizi, non rende giustizia al valore della vita, che va sempre rispettata e amata perché sacra. Questo tempo che ci sta davanti sia quindi l’occasione preziosa e opportuna per prendere consapevolezza del valore della nostra esistenza: impariamo ad amare sempre più noi stessi per voler bene l’altro».
Marino, non sposata e madre di due figli, è stata uccisa con un colpo di pistola sparato in testa mentre era all’interno dell’abitacolo della sua Suzuky Ignis, parcheggiata nei pressi del porto di Riposto. Le telecamere di un distributore di benzina hanno immortalato La Motta – con cui la vittima aveva una relazione sentimentale – mentre raggiunge la vettura, apre lo sportello dal lato passeggero ed entra dentro la Suzuky. Pochi secondi dopo l’uomo esce e si allontana. Ad accompagnarlo e portarlo via dopo l’omicidio, con una Volkswagen Golf, il 55 Luciano Valvo. Quest’ultimo si trova in carcere per la complicità fornita, secondo le accuse, per il primo delitto. Santa Castorina – che secondo la ricostruzione degli investigatori avrebbe avuto una relazione con il suo assassino – è stata uccisa invece in via Roma con un colpo di pistola sparato dopo che la donna era scesa dalla propria automobile. Una Fiat Panda in cui c’era anche La Motta, seduto come passeggero. Il video mostra l’ergastolano che estrae la pistola dal borsello e spara. Poco dopo, alle 12, l’uomo si suicida davanti la stazione dei carabinieri nonostante l’iniziale volontà di costituirsi.
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