Frutech 2025. È l’Expo dell’ortofrutta e dell’agroalimentare Mediterranea che si propone come la piattaforma di riferimento per l’innovazione tecnologica in agricoltura e nella filiera agroalimentare. Un luogo di incontro tra imprese, mondo accademico e istituzioni per favorire la transizione del settore verso modelli produttivi più sostenibili, efficienti e competitivi. L’edizione 2025 si svolgerà a Misterbianco […]
Frutech 2025, un ponte tra innovazione agricola e distribuzione moderna
Frutech 2025. È l’Expo dell’ortofrutta e dell’agroalimentare Mediterranea che si propone come la piattaforma di riferimento per l’innovazione tecnologica in agricoltura e nella filiera agroalimentare. Un luogo di incontro tra imprese, mondo accademico e istituzioni per favorire la transizione del settore verso modelli produttivi più sostenibili, efficienti e competitivi. L’edizione 2025 si svolgerà a Misterbianco (in provincia di Catania), dal 27 al 29 novembre, all’interno del polo fieristico SiciliaFiera. Sarà dedicata all’evoluzione dei mezzi tecnici e delle tecnologie applicate alla produzione agricola, alle nuove metodologie di coltivazione sostenibile e al dialogo sempre più stretto tra il mondo agricolo e l’industria alimentare.
Frutech 2025 a Misterbianco: «La ricerca è un valore condiviso»
«Frutech rappresenta un punto di svolta per il sistema agroalimentare del Sud e dell’intero Paese –
dichiara il presidente del polo fieristico SiciliaFiera -. L’agricoltura del futuro sarà sempre più connessa, sostenibile e basata sui dati. Il nostro obiettivo è rendere la ricerca un valore condiviso, capace di generare innovazione e crescita per tutto il territorio». Alla base di Frutech c’è una visione chiara: la ricerca scientifica come motore di sviluppo. Il comitato tecnico-scientifico è presieduto da Alessandra Gentile, ordinaria di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree all’Università di Catania. Ed è composto da accademici, ricercatori, esperti di tecnologie digitali e rappresentanti delle principali realtà produttive italiane.
Il comitato tecnico-scientifico
Un gruppo multidisciplinare che garantirà dei contenuti scientifici e applicativi di alto livello. «La ricerca è il fondamento di ogni crescita sostenibile – sottolinea Gentile -. L’agricoltura è oggi chiamata a raccogliere la sfida dell’innovazione: l’intelligenza artificiale, la sensoristica avanzata e i big data non sostituiscono l’esperienza dell’uomo, ma la potenziano. Frutech 2025 nasce per unire questi mondi e tradurre la conoscenza in soluzioni concrete, accessibili alle imprese e al territorio. Il tema di quest’anno – continua Gentile – approfondisce le dinamiche di cambiamento in atto: condizioni ambientali, evoluzione dei mercati, nuove scelte agronomiche e opportunità tecnologiche. In un’ottica di sostenibilità, il programma dei convegni scientifici porrà attenzione ai temi più innovativi, favorendo un dialogo serrato tra ricerca e imprese per individuare soluzioni efficaci e rapidamente applicabili».
L’evoluzione del mercato agroalimentare
La prima giornata di Frutech 2025 si aprirà con una sessione dedicata all’evoluzione del mercato agroalimentare, con la partecipazione di docenti universitari, esperti, produttori e rappresentanti della grande distribuzione. Si discuterà di consumi, dinamiche dei prezzi, valorizzazione delle produzioni locali e innovazioni logistiche e commerciali. Il tutto con l’obiettivo di comprendere le prospettive future del comparto ortofrutticolo. Tra i temi centrali, grande rilievo avranno gli approfondimenti sull’impatto delle tecnologie legate all’intelligenza artificiale, alla sensoristica e al monitoraggio delle produzioni, sia in campo che in post-raccolta. Questi strumenti consentono di migliorare la qualità, la tracciabilità e l’identità dei prodotti, rafforzando la fiducia dei consumatori e la competitività delle imprese agricole.
Uno spazio di particolare interesse sarà dedicato al ruolo dell’innovazione genetica, con focus sulle
Tecniche di evoluzione assistita (Tea) e sulla valorizzazione del germoplasma. Strumenti fondamentali per lo sviluppo di varietà più resilienti, produttive e sostenibili. Infine, Frutech punterà sui giovani professionisti e sulla formazione per imprese competitive. Le Università del Sud Italia (Catania, Messina, Palermo e Reggio Calabria) presenteranno i percorsi formativi più innovativi nel settore agroalimentare, in dialogo con le esigenze del mercato del lavoro. L’obiettivo è favorire l’ingresso dei giovani nel mondo produttivo e valorizzare competenze e talento a vantaggio delle imprese.
Frutech 2025: un laboratorio aperto
Convegni, workshop e dimostrazioni tecnologiche renderanno Frutech 2025 un laboratorio aperto
sul futuro del cibo. Dove ricerca e intelligenza artificiale diventano alleati strategici per la qualità, la
sostenibilità e la competitività del Made in Italy. Frutech 2025 sarà dunque un ponte tra innovazione agricola e distribuzione moderna, con l’obiettivo di promuovere una filiera agroalimentare efficiente, trasparente e sostenibile, capace di valorizzare le eccellenze del territorio mediterraneo e di guidare il cambiamento del settore verso un futuro più tecnologico e consapevole. In un’ottica di espansione e apertura internazionale, l’edizione 2025 di Frutech vedrà inoltre il coinvolgimento di buyer e operatori professionali provenienti da diversi Paesi. Dalla Francia alla Svizzera, dall’Armenia agli Emirati Arabi, da Singapore alla Giordania e all’India. Un modo per rafforzare il ruolo di Frutech come vetrina mediterranea di riferimento per il dialogo e lo scambio commerciale a livello globale.
Il comitato
Il comitato tecnico scientifico, presieduto da Alessandra Gentile, è formato da: Giancarlo Colelli, professore ordinario presso il dipartimento di Scienze agrarie, Alimentari, Risorse naturali e Ingegneria dell’Università di Foggia. Mario D’Amico, direttore del dipartimento di Agricoltura,
Alimentazione e Ambiente (Di3A) per il quadriennio 2022-2026, Università degli Studi di Catania. Silvia Di Silvestro, ricercatrice presso il Centro di ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura del Crea (Centro di Ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura) e responsabile della sede di Acireale. Filippo Ferlito, professore associato presso l’Università di Messina. Paolo Inglese, ordinario di Arboricoltura generale e Coltivazioni arboree nell’Università degli Studi di Palermo.
Stefano La Malfa, professore ordinario per il settore scientifico disciplinare Arboricoltura generale e coltivazioni arboree all’Università di Catania. Cherubino Leonardi, professore ordinario per il settore scientifico disciplinare Orticoltura e Floricoltura, presso il Di3A dell’Università di Catania. Barbara Manachini, presidente della Società Italiana di Nematologia (SIN) e associata all’Università di Palermo dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali. Biagio Pecorino, professore ordinario di Economia agraria, alimentare ed estimo rurale, Università degli studi di Catania. Marco Poiana, professore ordinario presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria nel settore delle Tecnologie alimentari.