Fotogiornalisti per una città senza filtri Il corso tenuto da Cordai e Siciliani giovani

Un corso di fotografia sociale e giornalistica, un’occasione per conciliare arte, impegno civile e giornalismo, è quello organizzato dalle redazioni de I Siciliani giovani e i Cordai. Il ciclo di lezioni – riservato a un numero massimo di 15 partecipanti – parte oggi e si dividerà tra due giornate di teoria, tre sessioni fotografiche e la successiva revisione degli scatti. Obiettivo del corso fornire «una conoscenza di base di tecnica e storia della fotografia analogica e della fotografia digitale come strumento moderno e veloce da utilizzare in tempo reale». Ma assieme alle immagini si dovrà lavorare con le parole, dato che ogni scatto dovrà essere accompagnato da un testo.

Faranno parte delle lezioni anche due incontri con Tano D’Amico, giornalista e fotoreporter che ha documentato sulle pagine del Manifesto e La Repubblica le manifestazioni di piazza degli Anni ’70, il degrado di carceri, manicomi e campi rom. È autore dei volumi Volevamo solo cambiare il mondo, Di cosa sono fatti i ricordi. Tempo e luce di un fotografo di strada, Anima e memoria, il legame imprendibile tra storia e fotografia. A guidare i partecipanti saranno Giovanni Caruso, Alessandro Romeo e Mara Trovato. Caruso, redattore di entrambe le redazioniorganizzatrici, nel 1980 è stato responsabile della redazione fotografica del quotidiano Giornale del Sud diretto da Giuseppe Fava; ha collaborato anche con numerose testate nazionali e realizzato reportage dal Sud America e dal Kurdistan, senza tralasciare i quartieri popolari catanesi. Anche Alessandro Romeo fa parte delle due realtà giornalistiche e l’anno scorso ha vinto la prima edizione del premio per artisti emergenti Young FaCTory. Mara Trovato si è accostata alla fotografia proprio grazie a uno dei corsi di Giovanni Caruso. Da tre anni è membro di Shoot4Change, organizzazione no-profit dedita al reportage di sfondo umanitario e sociale.

La decisione di organizzare il corso è nata da un’esigenza sentita da I Siciliani giovani e i Cordai. Forte è il bisogno di «formare fotogiornalisti che abbiano la volontà di raccontare la nostra società in tutti i suoi aspetti, partendo dalla città di Catania che per la sua composizione è formata per l’80 per cento da quartieri popolari sia nel centro storico che dalle periferie ai margini della città». Un racconto della quotidianità attraverso «immagini di verità, senza nessun filtro». Ai partecipanti così formati sarà data la possibilità di vedere i propri scatti pubblicati nel mensile fondato tra gli altri dal giornalista Riccardo Orioles.

Per ricevere il programma, iscriversi o chiedere informazioni è sufficiente scrivere all’indirizzo gapa@associazionegapa.org.

 

[Foto di Darnok]


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