Sono usciti poco dopo le 9 di questa mattina dal cimitero comunale di Castelvetrano i parenti del boss Matteo Messina Denaro, a conclusione delle operazioni di sepoltura. Infatti, è nella cittadina del Trapanese che gli ha dato i natali che l’ormai ex primula rossa di Cosa nostra – morto all’1.57 di lunedì 25 settembre all’ospedale San Salvatore de L’Aquila – è stato tumulato, nella cappella di famiglia. La stessa dove c’è già anche il padre Francesco Messina Denaro, detto don Ciccio. Anche lui latitante di lungo corso, il suo corpo era stato ritrovato in aperta campagna, già vestito di tutto punto per il funerale, dopo il decesso avvenuto per un infarto.
Dopo l’autopsia, il feretro del boss è stato trasportato, all’interno di una bara di legno chiaro (che sarebbe costata 1500 euro), con un carro funebre scortato dal capoluogo abruzzese fino alla cittadina del Trapanese. Questa mattina al camposanto, che era presidiato dalle forze dell’ordine, c’erano tre auto per i familiari: il fratello del boss Salvatore Messina Denaro con una mascherina a coprire parzialmente la faccia e un mazzo di rose gialle in mano; le due sorelle di U Siccu, Bice – accompagnata anche dalla figlia Stella – e Giovanna, entrambe vestite a lutto con un tailleur nero; presenti anche la figlia Lorenza (che solo di recente è stata riconosciuta dal boss e che a 27 anni ha cambiato il cognome da Alagna in Messina Denaro) e la nipote avvocata Lorenza Guttadauro. Queste ultime due sono state al capezzale dell’ex latitante negli ultimi giorni.
Nessun mazzo di fiori e nemmeno messaggi sono stati lasciati davanti alla cappella di famiglia dopo la tumulazione della salma di Matteo Messina Denaro. La porta con il vetro opaco, che non permette di vedere all’interno, è stata chiusa a chiave. Fuori dalla cappella, proprio davanti alla porta, ci sono una pianta e una statua che rappresenta un angelo. Il mazzo di rose gialle che era stato portato dal fratello del capomafia è stato lasciato all’interno della cappella.
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