Fortitudo Agrigento, coach Ciani in Nazionale under 20 «Se ricevi una chiamata del genere non puoi dire di no»

«Quando mi è stata chiesta la disponibilità è stata una grande sorpresa. Non mi aspettavo una proposta del genere per quanto far parte della Nazionale sia un’ambizione, un sogno e una speranza di tutti quelli che fanno sport». Coach Franco Ciani, capo allenatore della Fortitudo Agrigento, spiega così a MeridioNews le sensazioni provate quando ha saputo del nuovo incarico, quello di assistant-coach della Nazionale italiana under 20. «È stata una grande sorpresa, l’ho accolta con stupore ma anche emozione. Dopo aver ricevuto il permesso da parte del presidente Moncada, la decisione è stata immediata e ho accettato subito la proposta della Federazione. Quando ti chiama la Nazionale non si può dire di no».

Il coach comincia la sua carriera da capo allenatore, dopo varie esperienze da vice, a Gorizia: «In un primo momento allenare rappresentava una passione e non c’era ancora una chiave di lettura prettamente professionale. Poi lo è diventata nel tempo. Quando sono diventato capo allenatore a Gorizia in A e poi sono andato a Cantù, ho avuto la sensazione non di essere arrivato, perché bisogna sempre confermarsi e migliorarsi, ma ho capito che questa era la mia strada». Ciani appare determinato nell’affrontare quella che sarà la sua nuova avventura: «Lo spirito – prosegue il coach – sarà quello di dare il massimo delle mie possibilità e capacità. Sono stato scelto da coach Dalmasson, nel senso che il suo collaboratore doveva essere una persona di suo gradimento. Se mi hanno voluto per questo incarico, adesso io devo mettere tutto il mio bagaglio professionale e tecnico al servizio della squadra».

Idee chiare anche sugli obiettivi in azzurro: «L’obiettivo – prosegue l’allenatore – è partecipare ai campionati Europei in Germania. Faremo dei raduni a partire dal gennaio, poi da giugno andremo in ritiro fino alla manifestazione. Al di là di questi raduni, il mio pensiero è rivolto esclusivamente ad Agrigento e al campionato difficile che stiamo disputando con buoni risultati». Coach Ciani tiene inoltre a precisare che il suo incarico con la Nazionale under 20 non inficerà il lavoro con la Fortitudo: «Questo incarico aumenta le mie ore di lavoro e riduce quelle di sonno (ride, ndr), nel senso che il lavoro con la Fortitudo non viene cambiato. Salterò un allenamento al mese. Per il resto è chiaro che alcune ore che dedicavo a leggere un buon libro o a vedere un bel film, dovrò dedicarle a visionare filmati e database sui migliori under 20. E poi ci sarà da studiare i nostri avversari».

Friulano di nascita, Ciani siede da diverse stagioni sulla panchina della Fortitudo e si può ormai considerare siciliano d’adozione: «Sono al settimo anno qui in Sicilia, quindi comincio ad avere una certa familiarità e a sentirmi molto legato a questa terra nella mia quotidianità. In carriera ho girato molto, ma attraversare completamente la Penisola è stato un passo notevole. Il processo di ambientamento è stato necessario su alcuni aspetti, ma posso dire che, dal punto di vista professionale e personale, sia un’esperienza che ha avuto un ruolo importante nella mia vita».

Qualche anno fa, con la squadra biancazzurra, coach Ciani sfiorò anche una clamorosa promozione in serie A, poi sfumata in Gara 5 della finale play off contro Torino. «Ci si credeva tantissimo – ammette l’allenatore –. La nostra occasione l’abbiamo sprecata in Gara 4 sul 2-1 per noi, sbagliando tre tiri negli ultimi venti o trenta secondi che potevano portarci in A1. Poi all’ultima situazione abbiamo perso. È stata una grossa delusione, ma abbiamo reagito pensando alle forti emozioni e allo straordinario cammino che avevamo fatto da neopromossi».

Quest’anno, invece, il campionato è partito con le dimissioni poi rientrate del presidente Moncada e con un ridimensionamento del budget, cosa che non ha scomposto il coach, il quale ha continuato la sua avventura in biancazzurro: «Abbiamo preso atto del ridimensionamento del budget e degli obiettivi a inizio stagione. Quando abbiamo accettato di continuare eravamo consapevoli di tutto, la scelta è stata quella di puntare a un progetto diverso e su una squadra molto più giovane. Puntiamo a competere non solo sul campo, ma anche per uno dei premi che la Federazione mette in palio per l’utilizzo degli under, cosa che rappresenterebbe un aiuto importante per la società». 

Se gli obiettivi sono ridimensionati, l’allenatore della Fortitudo trova grandi stimoli in un aspetto giudicato da lui fondamentale: «Dare a dei ragazzi l’opportunità di confrontarsi con un livello che non avevano mai potuto vivere sulla propria pelle rappresenta un piacere. Anche per sviluppare le proprie potenzialità in termini di carriera futura – conclude coach Ciani – e questo è l’aspetto più stimolante del progetto».


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