Formazione: rimosso funzionario della ragioneria, caos nei pagamenti

In ginocchio il settore della formazione professionale. A bloccare definitivamente i flussi di pagamento, la decisione del Governo regionale di rimuovere dall’incarico il funzionario Antonino Di Prima. Dipendente della ragioneria centrale presso l’assessorato regionale all’Istruzione e Formazione professionale, Di Prima, da anni, cura – anzi curava – la fase della liquidazione dei titoli di spesa emessi dal Servizio gestione del dipartimento regionale al ramo.

L’allontanamento sembra pregiudicare il lavoro sin qui prodotto dall’ufficio contabile. Sarebbero oltre cinquecento gli ordinativi di pagamento ‘stoppati’ da questa decisione. Una decisione che sembra seguire coerentemente un percorso lineare finalizzato a provocare il collasso del sistema formativo.

Riepiloghiamo i fatti. Circa due mesi addietro la dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale ad interim del dipartimento Istruzione e Formazione professionale, ha emanato un atto di interpello diretto all’assessorato Funzione pubblica dichiarando un esubero di personale. Risultato? L’allontanamento di sette dirigenti di servizio e un centinaio di dipendenti regionali e della Trinacria Onlus.

Effetti? Il blocco dell’azione amministrativa con rallentamento dell’emissione dei mandati di pagamento, delle rendicontazioni, dell’attività di controllo sugli accreditamenti degli enti (Audit).

Da qualche giorno, l’assessore, Nelli Scilabra, ha avviato un reclutamento, a ‘umma ‘umma di personale per riattivare l’attività degli uffici. Quale attività? Se esaminiamo gli atti prodotti nelle ultime settimane dal dipartimento alla Formazione, gli unici decreti emessi sono quelli relativi al recupero coatto delle somme nei confronti di 35 Enti formativi destinatari, negli anni scorsi, di integrazioni al finanziamento.

Rileviamo, poi, il blocco della piattaforma Faros, che monitorizza l’attività dell’Avviso 20/2011 e ne certifica le spese effettuate, non ultimo le presenze di allievi e personale ai fini del riconoscimento delle spettanze per la prestazione di lavoro effettivamente erogata. Uno stallo che si ripercuote sul funzionamento complessivo degli uffici del dipartimento della Formazione professionale.

Altro elemento da aggiungere, per meglio definire i confini della volontà del Governo regionale. Si registra una gestazione dei mandati di pagamento di almeno sessanta giorni. Cioè, tra il momento dell’emissione del mandato di pagamento in favore dell’Ente formativo (prodotto dal Servizio gestione), alla successiva fase di caricamento sul sistema Sic (piattaforma regionale per la gestione dei flussi di pagamento), effettuato dalla ragioneria centrale presso l’assessorato regionale alla Istruzione e Formazione professionale, trascorrono almeno trenta giorni.

Ne occorrono altri trenta per vedere arrivare sulla scrivania dell’ufficio contabile il cosiddetto “cartaceo”, cioè il fascicolo contenente il titolo di spesa con il corredo della documentazione richiesta. È volontà del Governo portare allo stremo gli Enti e quindi i lavoratori? Il presidente Crocetta ritiene ancora affidabile questo assessore? Di Prima viene sollevato per cosa? Per avere cercato di accelerare i pagamenti agli Enti? Può darsi.

Ancora: secondo indiscrezioni raccolte, pare che l’assessore Scilabra (alias Beppe Lumia) e il suo gruppo di collaboratori, abbiano instaurato una sorta di “clima di terrore” tra i corridoi degli uffici del dipartimento regionale Istruzione e Formazione professionale. Un assessorato ridotto all’osso e allo sbando, dove i funzionari, impauriti, sembrano inibiti anche nello scrivere ed emettere un mandato di pagamento.

Il Presidente Crocetta farebbe, forse, bene a sentire i funzionari anziché lasciarsi convincere dalla giovane assessore. O forse presidente della regione e assessore danno vita a un gioco delle patti sulla pelle di oltre 9 mila lavoratori?

L’unica attività che, negli ultimi tempi, la ragioneria ha prodotto è stata quella di recuperare coattivamente le somme tenendo fermo tutto il resto. Come mai l’amministrazione è stata solerte nell’emissione dei decreti esecutivi di recupero mentre per il pagamento degli Enti è tutto fermo? Sarà un caso, ma tutto congiura contro i lavoratori: bloccando i pagamenti non si pagano i lavoratori; chiedendo indietro i soldi agli Enti, alla fine, si bloccano sempre le retribuzioni ai lavoratori. Una ‘macchina’ infernale per mandare sul lastrico oltre 9 mila famiglie.

Inquietante, poi, la notizia secondo la quale un sindacalista di una organizzazione autonoma farebbe parte integrante degli uffici di diretta collaborazione dell’assessore. Possibile?

Ed è già iniziato il toto-sindacalista ‘governativo: chi sarà il primo a scoprire chi è?

 


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