Formazione/ Crocetta: “Presto ci saranno nuovi arresti”

OGGI, IN AULA, IL PRESIDENTE DELLA REGIONE HA ANNUNCIATO NUOVI SVILUPPI GIUDIZIARI NEL SETTORE. E HA ANNUNCIATO LA ‘SUA’ RIFORMA: SOTTRARRE LE ATTIVITA’ FORMATIVE AGLI ENTI, ASSUMERE 10 MILA LAVORATORI AL CIAPI DI PRIOLO E RISPARMIARE 40 MILIONI DI EURO ALLL’ANNO. LE CONTESTAZIONI DI VALENTINA ZAFARANA (MOVIMENTO 5 STELLE

Annunciati possibili nuovi arresti nella formazione professionale dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, durante l’intervento in Aula all’Assemblea regionale siciliana per la discussione sulla mozione di sfiducia presentata dal M5S. Si tratterebbe, da quanto ha fatto capire il governatore, di nuovi filoni d’inchiesta ad Enna, Caltanissetta, Agrigento e Palermo.

“Risparmiati 70 milioni di euro – ha dichiarato il presidente Crocetta –  per effetto del taglio praticato dall’assessore al ramo, Nelli Scilabra. L’operazione del transito dei lavoratori dagli sportelli multifunzionali al Ciapi di Priolo – ha aggiunto il capo del governo regionale – sottraendo le attività agli enti formativi, ha costituito, calcoli alla mano, un risparmi di 30 milioni di euro all’anno”.

Cacciare gli enti, risparmiare il 40 per cento della spesa nel settore della Formazione professionale e assumere tutti i lavoratori al Ciapi di Priolo: questa è la riforma del Governo e su questa e altre questioni il presidente ha sfidato il Parlamento siciliano fino a rischio di farsi cacciarci “se l’Ars lo vorrà e se ci riuscirà”, ha detto Crocetta.

Tra gli interventi precedenti alla prolusione, in Aula, del governatore, segnaliamo quello di Valentina Zafarana, portavoce del Movimento 5 Stelle.

La parlamentare grillina ha criticato l’azione del Governo regionale sostenendo che l’esecutivo avrebbe violato di leggi di settore ad oggi ancora in vigore, sottraendosi al confronto parlamentare.

“Le leggi – ha detto Valentina Zafarana – non si rispettano né si abrogano: si bypassano abilmente, mediante provvedimenti amministrativi e servendosi della stessa claque dirigenziale già rodata sotto l’amministrazione Lombardo, come già dimostrato dalla mancata applicazione della vigente legge regionale n.24 del 6 marzo 1976, per l’applicazione dell’art. 4 del decreto del Presidente della Repubblica n.207 del 2010 e non dell’art. 5 dello stesso decreto, in favore degli enti e a discapito dei operatori della formazione, quelli legittimamente assunti entro il 31 dicembre 2008. Lei sta lasciando intatta la struttura corrotta, che comincerà a lavorare per altri padroni”.

Sulla riforma dell’assessore Scilabra, Valentina Zafarana ha esposto le perplessità del M5S.

“Quanto mi piacerebbe esprimere ad un anno un giudizio nel merito del lavoro fatto dall’assessore per riformare il settore! – ha affermato la parlamentare grillina -. Ma mi trovo piuttosto a constatare una politica fatta di parole altisonanti quanto vuote e di accordi con la triplice sapientemente giostrati a livello mediatico al solo fine di mantenere i giovani fruitori della formazione e i lavoratori alle strette. Perché l’art. 69 della finanziaria è stato sottratto al dibattito d’Aula? Forse perché stava creando insanabili fratture nella sua maggioranza? Dov’è il Piano per l’offerta formativa per quest’anno?”

La stoccata finale del portavoce dei grillini è sulle nuove procedure di accreditamento degli enti formativi il cui contenuto delle direttive appare palesemente illegittimo.

Ha detto Valentina Zafarana: “Quanto abbiamo dovuto attendere per vedere la delibera che fissava i requisiti per l’accreditamento, la 200 del 6 Giugno 2013, scoprendo che non potranno ricevere l’accreditamento quegli enti che abbiano liti pendenti o contenziosi con l’amministrazione. Un indirizzo illegale e illegittimo”.

Gravissima l’accusa lanciata al Governo: “Si parla di riforma – ha detto la parlamentare – ma è solo una modalità per salvare alcune illegittimità commesse da molti all’interno dell’assessorato (vecchi e nuovi assessori, dirigenti e funzionari) e ribaltare le responsabilità su alcuni enti di formazione al fine di creare caos nel sistema”.

Lo scontro è ufficiale ed è aperto tra il Governo regionale e parte del parlamento siciliano sul progetto di riforma della Formazione professionale. Come reagiranno le associazioni degli enti? E in sindacati dei lavoratori? Da domani potrebbero cambiare gli equilibri e il futuro del settore della formazione professionale.

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